GASPORT (V. PICCIONI) - «Signori, morti non ne faccio». La seconda puntata dello scontro istituzionale seguito alla follia che ha preceduto Roma- Feyenoord, sta tutto in questa frase pronunciata enfaticamente dal questore di Roma, Nicolò D’Angelo, in polemica con il sindaco Ignazio Marino. «Abbiamo impedito una strage degli innocenti in Piazza di Spagna, dove erano presenti donne e bambini che in quel momento uscivano da due asili della zona», insiste il Questore. Insomma «è stato evitato il peggio», non c’è stata nessuna sottovalutazione. D’Angelo respinge dunque le accuse di Marino: «Lo capisco dal punto di vista umano ma non condivido nella maniera più assoluta un’accusa di pressappochismo. Anche lui aveva letto la nostra ordinanza di 360 pagine».
DOMANDE E RISPOSTE La conferenza stampa di D’Angelo, arrivato in autunno al vertice della Questura, sostituisce di fatto l’incontro-chiarimento annunciato fra il Sindaco e il ministro Alfano, che ha voluto probabilmente marcare un certo fastidio, per l’affondo del giorno prima di Marino. Pur concludendo la giornata con un annuncio che ha fatto felice il Sindaco: saranno impiegati a Roma 500 militari in più.
TOLLERANZA ZERO Alfano sta preparando anche una richiesta in sede comunitaria: un daspo europeo per i violenti del calcio. Qualcosa che rompa il meccanismo dei due pesi e delle due misure su cui interviene pure il presidente del Coni. Malagò, che peraltro ha vissuto tutta la sua carriera scolastica al San Giuseppe De Merode di via di San Sebastianello, la traversa di piazza di Spagna dove si è verificato lo scontro più duro fra gli agenti e gli hooligan olandesi, invoca la tolleranza zero di tutto il sistema: «Esiste ormai un corposo dossier di incidenti accaduti negli ultimi anni. Non è più tollerabile consentire a persone che vogliono sfruttare la vetrina calcistica per compiere azioni vandaliche, quasi avessero la certezza di poter mettere in atto comportamenti altrove vietati ».
CHI PAGA? Insomma, l’Europa deve essere uguale per tutti. E in questo quadro dilaga pure la polemica sui soldi. Mentre la Confcommercio parla di un danno di 3 milioni di euro per le chiusure di giovedì, la Barcaccia del Bernini torna a zampillare ma con 110 scalfiture e danni permanenti (su cui indaga pure la Procura di Roma). L’Olanda, però, non paga, parole di Marino. Pur offrendo collaborazione per punire i colpevoli e costringerli, ipotesi improbabile, metter mano al portafogli. In ogni caso, dice il Sindaco, «molte aziende italiane, istituzioni e banche mi hanno telefonato mettendosi a disposizione». Anche la Federcalcio si offre: «Pur non avendo alcuna colpa – annuncia il presidente Tavecchio – ci sentiamo in dovere di contribuire».