GASPORT (D. STOPPINI) - Hanno superato gli «anta» da un pezzo, 10 mesi di differenza di età. E mica solo quelli. C’è un mondo, ancor prima che un oceano, a separare James Pallotta e Claudio Lotito. Perché si fa fatica a immaginare presidenti più diversi e più di stanti di questi due selfmade man, nati alla fine degli anni Cinquanta, quando Charlie Hebdo non esisteva ancora e via Veneto faceva impazzire tutti, romani e americani. Il derby li mette di fronte oggi: avversari virtuali, Lo tito all’Olimpico e Pallotta negli States, per una partita che torna ad altezza Champions dopo 8 an ni. Un giro lungo, come l’auto strada di Jim il finanziere, laurea tosi in Business Management in Massachusetts, primi anni Ottanta. Come a dire: Pallotta non sa peva che nella sua vita avrebbe dovuto vivere l’attesa di un derby, ma che avrebbe avuto a che fare con i numeri, questo sì. Lotito no, perché la laurea in Pedagogia e l’iscrizione all’albo dei giornalisti non era certo il naturale preludio a una carriera da imprenditore.
Uniti dallo...stadio - Del suo amore per l’oratoria, invece, s’è sempre saputo. Arte che il presi dente della Lazio ha sfoggiato anche alla festa dei 115 anni, quando senza mai citare la Ro ma ha detto: «La nostra società non ha problemi, altri inve ce...». Pallotta ha sorriso. Altre volte invece non si è tenuto. Co me quando nel 2013 Lotito sfrecciò: «La Roma non c’è più». E Jim andò giù duro: «Sente il bisogno di parlare costante mente di noi. Forse è vero che è un tifoso della Roma». Pallotta trova bizzarro e incomprensibi le il modo di agire di Lotito: la sfida su Tavecchio ha rafforzato questa convinzione. Eppure con lo stadio a Tor di Valle — per di più con la candidatura olimpica di Roma a favorirlo, pazienza per la «sua» Boston — Jim può fare un favore al collega, a cui sotto sotto il nuovo impianto della Roma un po’ di piacere lo fa. Come a dire: se lo fanno fare a lui... Perché superati gli «anta» e messe da parte le lauree, si fanno anche questi calcoli qui.