IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Mandati in archivio panettone, torrone e spumante, nelle case degli italiani torna a rimbalzare il pallone. Ancora poche ore poi anche la sosta natalizia, la più lunga della stagione, terminerà e sarà di nuovo campionato. Si ripartirà lunedì, con la sfida dell’Olimpico tra la Lazio e la Samp del laziale Mihajlovic, per proseguire con lo spezzatino della Befana: una partita all’ora di pranzo, la Roma in casa del romanista Stramaccioni a Udine, poi sei alle 15 e una alle 18 prima della sfida più attesa, quella delle 21 tra Juventus e Inter. E, ovviamente, ancora complimenti a chi ha deciso che il 6 gennaio a Torino, sede delle Olimpiadi invernali del 2006 (insomma, nulla a che vedere con le Maldive…), si debba giocare a quell’ora.
La caria del 66 – Si riparte con la Juventus in testa alla classifica, come accade ormai dal 23 novembre del 2013, e la Roma ad inseguire. Il distacco di tre punti, che autorizza speranze e ambizioni al clan di Rudi Garcia, fa stare (relativamente) tranquillo il gruppo di Max Allegri, che vanta il miglior attacco e la miglior difesa del torneo. Allo Stadium, martedì, arriverà l’Inter di Roberto Mancini ancora priva dei suoi (tanti…), sospirati ritocchi e il confronto, al momento, appare ancora tutto dalla parte dei campioni d’Italia.Che, prima della sosta, non hanno brillato, con una sola vittoria (a Cagliari) e due pareggi negli ultimi tre appuntamenti. Lo stesso cammino della Roma che, con due gare su tre all’Olimpico, ha sprecato la (doppia) opportunità di accorciare le distanze dalla vetta. A disposizione dei giallorossi (e della Juve…) ci sono ancora 66 punti e, quindi, lì davanti tutto può ancora accadere. Esattamente quello che spera il Napoli di Rafa Benitez con la Supercoppa in bacheca: il tecnico spagnolo non ha mai nascosto le proprie ambizioni, il presidente De Laurentiis è disposto (vedi Gabbiadini, per ora) a metter mani al portafoglio e, se la squadra verrà realmente migliorata, la corsa per il titolo potrebbe avere una concorrente in più. Anche se l’attuale distacco di 12 punti dalla vetta è molto pesante.
L'incidenza dei rinforzi– Ecco perché la caccia allo scudetto appare ristretta alle due solite note, Juve e Roma. Un campionato spaccato in due, a livello di ambizioni (e potenzialità): Juve e Roma per lo scudetto; almeno altre nove squadre per un posto sul podio del campionato. E, non a caso, chi insegue (forse con la sola eccezione del Napoli) parla apertamente di terzo posto come traguardo massimo, come coronamento della stagione. È un po’ il discorso che fanno Lazio e Sampdoria, che sono terze a braccetto con il Napoli, ma anche il Milan, che sta due punti sotto il podio. E che ha perso il nulla (Torres) e ha portato a casa un nazionale azzurro (Cerci), oltre ad una robusta boccata di autostima dopo la parentesi di Dubai e il poker servito al Real Madrid. Pippo Inzaghi si sta rivelando meno scarso del previsto e la sua squadra, un po’ pazza e un po’ sfrontata, in un campionato dai valori tecnici modesti potrebbe alla fine fare una bella figura. Specie se Cerci capirà in fretta come dover giocare, specie se El Shaarawy continuerà a fare il fenomeno come contro Ancelotti. A fari spenti, e in grande silenzio, spera di poter centrare la zona Champions anche l’Inter, che presto avrà (dovrebbe avere…) uomini per il salto di qualità. Il mercato – sia chiaro, per tutte le squadre – potrebbe spostare qualcosa e riservare sorprese. I nerazzurri sono lontani solo 6 punti dal 3°posto, tra loro e il terzetto Napoli-Lazio-Samp ci sono 5 squadre (le due genovesi più Udinese e Palermo, però, stanno facendo sogni a colori), e sperare non è vietato. A patto che, come detto, arrivino ad Appiano Gentile giocatori bravi. Lo stesso dicasi per la Fiorentina, che per lo sprint finale dovrebbe riavere Rossi, oltre a Bernardeschi.