GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Il periodo non sarà dei migliori, visto che dopo il furto di Natale all’aeroporto di Fiumicino e la panchina di Udine sono arrivati il derby in chiaroscuro e la squalifica di Palermo, ma la Uefa ieri ha provato a tirare su il morale di Radja Nainggolan, inserendolo tra le 5 migliori sorprese della fase a gironi della Champions League (le altre sono Doumbia, Xhaka, Rode e Brahimi).
RICORDI Il riconoscimento arriva alla vigilia dell’esordio in Coppa Italia, la competizione in cui il belga ha giocato la sua prima partita con la maglia della Roma: era il 9 gennaio, la cessione di Bradley aveva convinto Garcia non solo a convocarlo, ma anche a farlo giocare subito titolare, la Sampdoria venne sconfitta 1-0 e da quel momento Nainggolan divenne un punto fermo della squadra. Lo è ancora oggi, che ha giocato già 23 partite, di cui 17 in campionato, con una percentuale di contrasti vinti in Serie A del 76%. Va tanto, e bene, sul pallone, Nainggolan, e ha trovato anche una certa confidenza col portiere, dote che non è mai stata fondamentale nella sua carriera: ha segnato 3 reti, lo scorso anno era arrivato a 4, equamente divise tra Roma e Cagliari. In realtà anche in questa stagione secondo lui, sarebbe a 4, ma il tiro contro l’Empoli in campionato all’andata è un autogol di Sepe.
CONCENTRATI Avrà tempo per rifarsi, magari già stasera, e sarebbe un inedito, visto che è una competizione in cui non ha mai segnato. A «Marca» Nainggolan ha parlato di «concentrazione e determinazione», caratteristiche che la Roma sembra aver perso nelle ultime partite. Dovrà metterle in campo stasera, ma anche a Firenze: in campionato non si può più sbagliare. «La Juve – dice Nainggolan – teoricamente è favorita, ma la Roma ha molto da dire. Noi dobbiamo essere forti mentalmente e concentrati, poi se non dovessimo farcela vorrà dire che avremo più stimoli per il prossimo anno».
AIUTINI Di certo Nainggolan non sottovaluta quanto successo a Torino il 5 ottobre e con toni più soft rispetto a quelli che usa su Twitter, ancora una volta punge la Juve: «Non so dire se gli aiutini siano piccoli, di certo vanno tutti nella stessa direzione. Comunque il calcio è difficile, sia per i giocatori che per gli arbitri, ma credo che quest’anno vincerà veramente la squadra più forte». Da una coppa all’altra, tra un mese ricomincia anche l’Europa League e Nainggolan non si vuole precludere niente: «Non l’ho mai giocata, ma è una competizione molto aperta. Dipenderà da come arriveranno le squadre, se la Roma ci arriverà in forma se la può giocare con chiunque». Nessun dramma per l’eliminazione in Champions: «Era un girone difficile ed è un merito essercela giocata fino all’ultimo. City e Bayern hanno un fatturato infinitamente superiore al nostro, ma abbiamo dimostrato che questa Roma è forte, che può lottare. Il calcio ti obbliga a reagire subito e sappiamo che per vincere lo scudetto non possiamo sbagliare». Determinante sarà il ruolo di Garcia: «È un motivatore incredibile, che riesce a mantenerci tutti attenti e concentrati». La speranza della Roma è che ci riesca anche adesso e che Nainggolan torni ad essere una sorta di talismano: lo scorso anno, dopo il suo esordio contro la Samp, arrivarono 3 vittorie di fila in campionato e 2 in Coppa Italia.