IL TEMPO (F. SCHITO) - C'era un tempo in cui il derby cominciava sugli spalti, a colpi di striscioni. Botta e risposta, sorrisi, cori e goliardia.
Non un tempo lontanissimo, di certo vivo nella memoria, ma ormai sorpassato. Oggi lo sfottò si è trasferito sul web, nel regno dei social network non c'è limite di sorta, laziali e romanisti sfogano lì le loro ansie con battute e prese in giro. Mentre prima il momento della coreografia era il più atteso della settimana oggi, in casa Roma, complice la protesta contro l'imposizione di comunicarne anticipatamente i contenuti via fax alla questura, è una pratica del tutto abbandonata (anche se domani non sono esclude sorprese).
Eppure la storia dei derby nasce anche da qui: in Sud la più classica e famosa è «Ti Amo», nel Lazio-Roma del 23 ottobre del 1983, vinto dai giallorossi grazie ai gol di Nela e Pruzzo, poi più recenti sono «Prendiamoli a pallonate» con tanto di omini del calciobalilla e palloni di gomma che rotolavano giù dall'alto della curva verso il campo nella stagione dello scudetto (2-2, pareggio di Castroman nell'ultimo minuto di recupero), «Tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggiore di Roma», 4-1 con le doppiette di Montella e Delvecchio nella stagione 1999/2000. E ancora «Sotto un manto di stelle Roma bella m'appare» e «C'è solo l'As Roma».
Sponda Lazio invece questa tradizione rimane viva e florida e nella memoria rimangono impresse: «Dal 1900... La squadra dei padri, la fede immortal!». E poi «Si er Papa me donasse tutta Roma e me dicesse lassa annà chi t'ama, io je direbbe no, Sacra Corona...», e ancora «Fate il vostro gioco... Noi poker servito!» nel derby del secondo anno di Zeman alla Roma, a memoria della stagione precedente in cui i biancocelesti vinsero quattro sfide su quattro (due in campionato e uno in Coppa Italia). Quindi gli striscioni, esilaranti e indimenticabili. Due su tutti: «Mercoledì a noi l'Europa a voi Twin Peaks» in riferimento alla Roma impegnata in Coppa e la Lazio... con i telefilm. Di risposta, sponda biancoceleste in occasione della Supercoppa giocata a Pechino: «As Loma Melda».
Nella battaglia dialettica attuale, al posto di striscioni e pennelli, arrivano tweet e photoshop. Dopo lo storico derby del 26 maggio sono apparse ovunque sui social foto di Francesco Totti abbronzato al mare, con la sagoma più chiara della «Coppa in faccia» e dopo il 7-1 del Bayern, si è cavalcato senza pietà il filone dei sette gol presi dalla Roma in Europa, protagonista sempre il capitano.
Tornando al 26 maggio, l'idolo dei tifosi laziali è diventato un personaggio presente allo stadio con cappello da pescatore e la faccia delusa: risultato? Quell'immagine ha fatto il giro del web. Stessa cosa è successa quando il presidente Lotito si è presentato, non invitato, al ritiro della nazionale. Anche lì è impazzato il fotomontaggio... Lotito presente anche nella foto di mister Garcia e Francesca Brienza al Colosseo che rivelavano il loro amore. Sempre Garcia insieme a Sabatini, erano protagonisti del «furto Astori» ai danni del presidente laziali. Prossimo appuntamento, domani intorno alle 17... Cosa inventerà il popolo del web?