GASPORT (F. VITALE) - Dybala sì, Munoz no. Per la Roma la strada sembra tracciata, al di là delle parole di Iachini, a metà tra le dichiarazioni di circostanza e la pretattica. L’attaccante argentino è convocato e da due giorni si allena col gruppo. Significa che gioca. «Abbiamo ancora due allenamenti prima della partita – spiega il tecnico marchigiano del Palermo – vediamo come reagisce per capire se ci sono riacutizzazioni del fastidio al polpaccio». A Firenze l’assenza della Joya si è fatta sentire, soprattutto nel primo tempo quando la squadra non è riuscita a metabolizzare il forfeit improvviso. «Dybala sappiamo chi è. È tutto successo talmente all’improvviso che Belotti non ha quasi avuto il tempo di scaldarsi perché già doveva essere in campo – continua Iachini –. È una situazione che non capita spesso, nell’immediato e sul piano psicologico può avere dato uno scossone. Però dobbiamo metabolizzare quanto accaduto e lavorare di squadra per capire se Paulo potrà essere negli undici o no. Se la problematica fisica è sparita gioca titolare». Anche perché con la Joya l’attacco assume un peso specifico completamente diverso. «Se Paulo ha dimostrato il suo valore è perché ha avuto un’evoluzione nel ruolo di prima punta atipica che è la posizione dove ritenevamo potesse esprime il suo potenziale. E lui sta confermando tutte queste premesse».
PROBLEMI DI TESTA Su Ezequiel Munoz ci sono altri tipi di riserve, e sono di natura mentale. Il difensore, sempre più lontano dal rinnovo con la società, potrebbe risentire di una situazione da separato in casa. In attesa di scrivere la parola fine alla vicenda, in un senso o nell’altro, Iachini vuole risparmiargli la gara con la Roma. Al suo posto è pronto Roberto Vitiello. «Parlerò col ragazzo per capire a livello psicologico come sta affrontando il momento – ammette il tecnico –. Deciderò poi il da farsi. Alcune situazioni in scadenza si stanno