GASPORT (F. CENITI) - Oltre quattro anni d’inchiesta, circa 250 persone indagate, decine e decine di faldoni contenenti informative, intercettazioni e brogliacci, un maxi incidente probatorio, quasi un migliaio di telefonini, pc e iPad sequestrati. Difficile fare una sintesi dell’imponente lavoro della Procura di Cremona sul calcioscommesse. Lavoro che nei prossimi giorni avrà un primo, importante, punto fermo: la chiusura delle indagini preliminari (in gergo il 415 bis). Gli atti che saranno depositati e inviati a tutti gli avvocati delle parti interessate, ripercorreranno gli eventi di una inchiesta (nata per caso dopo la denuncia per tentato avvelenamento di alcuni calciatori presentata dalla Cremonese nel dicembre 2010) che ha sconquassato il mondo del calcio a più riprese, con arresti e conseguenti squalifiche sportive, e la sconvolgente scoperta di moltissime combine (svariate le confessioni) dalla A alla C e una via vai di vere e proprie organizzazione criminali (soprattutto straniere) che avevano individuato l’Italia e il business delle scommesse illegali per guadagnare (e forse riciclare) soldi facili.
CHI ESCE, CHI RESTA Molti i calciatori eccellenti finiti nell’inchiesta (e anche in carcere) che attendono di leggere le carte per capire le intenzioni del magistrato. Scontata una scrematura del numero degli indagati: dovrebbero esserci oltre un centinaio di richieste di archiviazione (come già accaduto con Gennaro Gattuso), persone iscritte come atto dovuto perché finite in qualche intercettazione oppure nominate negli interrogatori, ma su cui non è stato trovato nessun riscontro. E quindi dovrebbero esserci buone notizie per Leonardo Bonucci, Domenico Criscito, Kaka Kaladze e pure Giuseppe Sculli. Per l’ex Genoa era stato anche chiesto l’arresto, negato dal Gip Guido Salvini. L’accusa si basava sulle dichiarazioni di Ilievski, capo della cosiddetta banda degli zingari, tuttora latitante. Nelle scorse settimane l’avvocato dello slavo aveva prospettato un suo possibile arrivo in Italia, promessa non mantenuta. Proprio l’impossibilità di certificare permetterebbe a Sculli di uscirne indenne.
Tra le posizioni più in vista di Last Bet c’è quella dell’attuale c.t. Antonio Conte. In questa prima fase la «partita» dovrebbe finire in pareggio: la Procura lascerà cadere l’accusa di associazione per delinquere, ma dovrebbe tenere aperta quella di frode sportiva relativa a 2 gare del Siena (con Novara e AlbinoLeffe). Il pm ha in mano le dichiarazioni di due giocatori (il pentito Carobbio e il portiere Coppola) sul presunto coinvolgimento di Conte e forse anche quelle riferite da una persona vicina all’ex presidente Mezzaroma. Insomma, Conte dovrebbe restare nell’inchiesta almeno fino all’udienza preliminare, quando il gup dovrà valutare le richieste del pm. E ci sarà battaglia anche a livello procedurale: senza la contestazione dell’associazione per delinquere, gli avvocati degli indagati potrebbero chiedere l’invio dei fascicolo per frode sportiva nelle varie Procure competenti territorialmente. Una mossa che potrebbe portare i fascicoli su binari dell’archiviazione certa per via della prescrizione. C’è poi lo zoccolo duro dell’inchiesta: riguarderebbe una sessantina di giocatori sui quali penderebbe l’accusa più grave. Tra loro dovrebbero esserci Stefano Mauri, Cristiano Doni, Giuseppe Signori, Mauro Bressan, il portiere Paoloni, Alessandro Zamperini. Anche in questo caso spetterà al gup esaminare le eventuali richieste.
TEMPI Dopo la chiusura dell’inchiesta il pm concederà un abbondante lasso di tempo (molto più dei 20 giorni previsti) per permettere alle parti nuovi interrogatori, patteggiamenti oppure per consegnare memorie difensive. C’è poi il filone estero (comprende Ilievski e Gegic), con rogatorie e traduzioni da inviare in vari Paesi, che avrà una strada diversa. In ogni caso, ci vorrà la tarda primavera per arrivare alla udienza preliminare. In autunno il possibile inizio dell’eventuale processo.