GASPORT (A. PUGLIESE) - «Anche ci fosse stato di fronte l’Arsenal, non sarebbe stata una rivincita ». Lo dice Gervinho, quasi sottovoce, lo sottolinea — e bene — Rudi Garcia perché al traduttore era sfuggito. Sfumature e francesismi, a pennellare un passato, quello vissuto per due stagioni in Premier, che per la stella ivoriana non è stato proprio tutto rose e fiori. Anzi. Anche se poi , ogni volta che di torna su, evita polemiche e frecciate. «Per me è una partita speciale solo perché vogliamo andare avanti, passare il turno, raggiungere la fase successiva», chiosa Gervais. A cui Garcia stasera affiderà molte delle sue speranze di vittoria. Succede spesso, in virtù di una fiducia incondizionata. «È vero, gioco spesso, ma lavoro sempre duro per guadagnarmi un posto in campo e meritarmi la fiducia — continua l’ivoriano — Non godo di privilegi particolari. E non è scontato che il mister scelga sempre me».
SFIDE TRA AMICI Scontato no, molto probabile sì. Perché, in effetti, Gervinho è un giocatore unico nel suo genere, capace di spaccare le partite e trovare soluzioni insperate. Non è un caso come Garcia, prima del Sassuolo, abbia sottolineato come nel 75% dei gol giallorossi lui ci sia sempre: con un gol, un assist, una giocata. Quelle che voleva regalare all’Arsenal e condividere con Nasri, amico fuori dal campo, nemico dentro. Almeno stasera. «Firmai con l’Arsenal perché volevo giocare con Samir, ne avevamo parlato spesso in precedenza — disse all’epoca Gervais alla stampa inglese — Quando ho saputo del suo passaggio al Manchester City ci sono rimasto molto male». Lo ritroverà stasera. Lui sì, Yaya Touré no. Altro grande amico di Gervinho e suo capitano in nazionale. «Un grande giocatore, peccato che senza di lui non ci possa essere il derby tra di noi ivoriani. Ma anche senza di lui sarà una partita bella. E io voglio vincerla».
ESPLOSIVO Gervinho, dunque, stasera tornerà al suo posto da titolare dopo la panchina vissuta con il Sassuolo. Un riposo tattico, studiato a tavolino da Gacia, che lo vuole al 100%, esplosivo come non mai, per bruciare Clichy e Zabaleta negli uno contro uno. «La stagione è lunga, c’è sempre un’occasione per tutti per potersi mettere in mostra. E poi questa è una grande squadra, a prescindere dai singoli. Vogliamo vincere, per il club e per la nostra gente». E che stasera sia una partita speciale, lo dimostra anche il fatto che, finora, Gervinho con il City non ha mai sorriso. Almeno non fino in fondo, visto che in 4 sfide ha raccolto solo due pareggi (di cui uno in questa Champions, all’andata), non riuscendo mai a fare gol. Insomma, un motivo in più per regalarsi una serata d’autore, di quelle da collezionare nella galleria d’arte dei ricordi personali.
GUINNESS CUP Anche se non ci sarà il derby con l’amico Touré. Per quello bisognerà aspettare il prossimo 21 luglio, a Melbourne, in Australia, nella 3a edizione della International Guinness Cup, che Roma e City si giocheranno con il Real Madrid. E chissà che Gervinho non ci arrivi con un pizzico di vanto in più dell’amico Yaya.