IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Suspence e passione, nella notte che chiude la prima fase: la qualificazione sboccerà solo all’ultima tappa, in fondo al gruppo E. Ma almeno sotto la collina di Monte Mario: la Roma gioca in casa lo spareggio con il City. All’Olimpico saranno quasi 60 mila a urlare nelle vele giallorosse per la spinta decisiva verso gli ottavi. L’obiettivo è inedito per Garcia, due volte eliminato con il Lille, nel 2011 e nel 2012, senza provare l’ebbrezza delle gare da dentro o fuori. Che scoprirà già stasera: non a caso il francese di Nemours la ritiene una finale. Sabato, schierando i giocatori di scorta contro il Sassuolo, ha abbondantemente fatto capire quanto tenga alla sfida con il Manchester di Pellegrini. Ha privilegiato la Champions, sapendo che in campionato c’è tempo per recuperare i 3 punti che lo separano dalla Juve. Questa, invece, è l’ultima chiamata. Davanti al presidente Pallotta che conosce bene, con i suoi soci statunitensi, i benefici di un eventuale ingresso tra le 16 big d’Europa. Vale per il prestigio e per il bilancio. Entrebbero subito nel forziere di Trigoria più di 15 milioni.
SENZA FARE I CONTI
Dietro alla superpotenza bavarese di Guardiola, qualificata da prima con 2 turni d’anticipo, tre formazioni al secondo posto con 5 punti. La Roma scende in campo da seconda, il City da ultimo (se perdesse, sarebbe fuori pure dall’Europa League). Ma Garcia fa bene a puntare solo alla vittoria, l’unico risultato che darebbe la certezza degli ottavi (come accadde 4 anni fa con Ranieri in panchina), senza guardare al risultato di Monaco. Basterebbe anche 1 punto per passare se anche all’Allianz Arena la partita finisse in parità. Se il Bayern vince contro il Cska, l’unico pareggio che va bene ai giallorossi è invece lo 0 a 0. Perché dall’1 a 1 a salire, si qualifica il Manchester per la miglior differenza reti (generale o, poi, nei due scontri diretti). Nel mirino insomma va inquadrato il successo che, a dirla tutta, servirebbe in ogni caso se il club moscovita facesse l’impresa in Baviera. Lo 0 a 0 è punteggio che non piace nè alla Roma nè al City: solo 6 volte (4 dei giallorossi), in 141 gare con questi due tecnici. All’Olimpico, tra l’altro, si sono visti gol a raffica: 14 in 2 partite, il 5 a 1 contro il Cska e l’1 a 7 contro il Bayern.
EQUILIBRIO E SOLIDITA’
Il Manchester, con 5 vittorie di fila (4 in Premier e 1 in Champions), vive il suo momento migliore. In campionato si è avvicinato al Chelsea: è secondo a 3 punti. Ma Pellegrini non può schierare i suoi due principali top player: il gigante Tourè e il cannoniere Aguero (19 gol stagionali, 5 in Champions) . Garcia ha più scelta (recuperato pure Torosidis). De Rossi può togliere il posto a Pjanic che resterebbe fuori per la terza volta di fila in Europa. Il primo, nel 4-3-3, garantirebbe più fisicità al tridente che prevede Ljajic, Totti e Gervinho; l’altro, più qualità. Ma la seconda opzione farebbe tornare in corsa Florenzi.