GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Tutti e tre insieme sono costati un decimo rispetto a quanto è stato venduto Benatia al Bayern Monaco. La Roma ha incassato 26 milioni (più 4 di bonus) dal marocchino e ne ha spesi circa 2,5 per acquistare due difensori e un centrocampista. Di tutti quelli che sono arrivati a Trigoria in estate YangaMbiwa, Holebas e Keita sono quelli che hanno dato le risposte migliori. A parte Manolas (costato 13 milioni), per l’altro greco, Yanga-Mbiwa e Keita la riuscita dell’affare low cost non era così sicura.
ETÀ GIUSTA I motivi, ovviamente, erano diversi. Ad esempio Keita, arrivato a parametro zero: che fosse un campione era poco ma sicuro. C’erano perplessità sulla sua tenuta, fisica e mentale, in un calcio di altissimo livello. Arrivato in sordina, tra pochissimi flash e telecamere a Fiumicino, l’ex Barcellona ha scalato in pochissimo tempo le gerarchie ed è diventato un punto fermo di Garcia. I maligni dicono che è un uomo dell’allenatore avendo lo stesso procuratore, la realtà è che Keita è diventato un leader tecnico del gruppo, non solo per la fascia di terzo capitano della squadra. Finora ha giocato 19 volte, di cui 14 in campionato, ha segnato un gol. Complessivamente in campo per 1390’, ha messo in discussione un certo De Rossi. Andrà in Coppa d’Africa e Garcia parla di «assenza pesantissima», alla vigilia dei 35 anni può, se vuole, rinnovare per un altro anno. Ha preso tempo.
QUI FRANCIA Non ha bisogno di tempo, invece, Mapou Yanga-Mbiwa. Arrivato gli ultimi giorni di mercato dal Newcastle, dove si stava immalinconendo. Doveva essere il quarto centrale, è diventato un calciatore da 17 presenze, 12 in campionato e 5 in coppa. Ha riconquistato la nazionale francese, superato i 1400’ e la Roma benedice il milione di sterline speso per il prestito. Il riscatto è fissato a 5.5 milioni, saranno versati senza rimpianti.
QUI GRECIA Non ha bisogno di essere riscattato José Holebas: la Roma lo ha preso per un milione di euro all’ultimo secondo, poco convinta dalle prestazioni di Cole ed Emanuelson. Lui ha sofferto in panchina all’inizio, si è alternato con l’inglese poi è diventato il padrone della fascia sinistra. La Roma ha fatto di tutto per ottenere la revoca della squalifica successiva al gestaccio rivolto ai tifosi del Genoa, segno che la fiducia in questo greco tutto tatuato è ormai completa. Ha segnato un gol, ha giocato 13+ partite e sta prendendo sempre più confidenza con i compagni. Con gli altri greci ovviamente e, ironia della sorte, anche e soprattutto con Cole. A gennaio potrebbero separarsi e non perché sarà lui ad andare via. Impensabile qualche mese fa.