GASPORT (D. STOPPINI) - Neppure il privilegio del finger, per il Manchester City, atterrato a Fiumicino qualche minuto prima delle 19 e «costretto» a servirsi dei bus lungo la pista dell’aeroporto. Poco male, per una squadra arrivata nell’albergo a due passi da Villa Borghese nell’indifferenza totale: giusto una ventina di tifosi a chiedere autografi e gli occhi incuriositi del c.t. dell’Italbasket, Simone Pianigiani. Altri occhi, vispi, quelli di Stevan Jovetic, stasera contro Francesco Totti, che più volte l’ha descritto come suo possibile erede: «E per me è un grande onore — ha detto il montenegrino —. Ma no, non è giusto dire che l’ho già superato, semmai sono sulla buona strada... Sì, due anni fa sono stato vicino alla Roma, è un grande club, c’era la possibilità, poi ho firmato per il City».
E oggi a Trigoria si appoggiano sul suo amico, Adem Ljajic: «È uno dei più forti della Serie A, pensavo potesse esplodere prima. Sta facendo bene, farà una grande stagione. Ma io devo vincere: l’Olimpico sarà pieno, in passato ho già segnato qui, voglio ripetermi». Lo spera il suo tecnico, Manuel Pellegrini: «Guai a fare calcoli, giochiamo sempre per vincere e lo faremo anche stavolta. Se abbiamo battuto il Bayern, possiamo fare lo stesso con la Roma. E non è vero che la pressione è solo su di noi. Aguero? Starà fuori dalle 4 alle 6 settimane». Ci sarà invece Kompany, recuperato. E Silva è di nuovo pronto all’uso.