IL TEMPO (A. AUSTINI) - Vittoria su tutta la linea, per una volta la giustizia sportiva si dimostra tale. Stasera Garcia potrà guidare la sua Roma dalla panchina e schierare Holebas contro il Milan: la Corte sportiva d’Appello della Figc ha accolto in pieno il ricorso del club giallorosso.
Nello specifico, l’esecutività della squalifica di due turni dell’allenatore è stata sospesa e la Corte ha disposto «la trasmissione del fascicolo con gli atti tutti disponibili alla Procura Federale, affinché vengano accertati gli accadimenti oggetto di giudizio e acquisite le testimonianze eventualmente occorrenti».
Decisiva è stata la lettera inviata attraverso il Genoa dallo steward Enrico Meanto Cuneo, quello che aveva inguaiato Garcia e che ieri ha invece parzialmente ritrattato, prima al telefono e poi per iscritto.
Mentre nella deposizione resa nell’immediato agli ispettori federali presenti a Marassi aveva accusato l’allenatore di aver tentato di colpirlo con uno schiaffo e di essere stato colpito da uno sputo da un componente dello staff, a mente fredda lo steward si è reso conto di aver creato un caso di enorme rilevanza giuridica e mediatica. Ha riconosciuto che in quei secondi di tensione ha male interpretato il gesto di Garcia: il tecnico si stava sbracciando solo allo scopo di provare ad allungare il tunnel di protezione per i giocatori, letteralmente bersagliati dal lancio di oggetti di ogni tipo dalla tribuna. Meanto Cuneo si è detto inoltre «dispiaciuto» e si è scusato per le conseguenze dell’episodio: la sua «rettifica» lo salverà anche dalla denuncia in sede penale di Garcia.
Ora sembra quasi scontato che la squalifica verrà cancellata in via definitiva. La Procura federale approfondirà il caso, ascoltandolo di nuovo per ottenere una versione definitiva ed, eventualmente, potrà convocare altri testimoni che la Roma ha già messo ieri a disposizione della Corte: Garcia è stato l’unico a partecipare all’udienza insieme al dg Baldissoni e all’avvocato Conte, mentre sono rimasti nella sala d’attesa i vice Bompard e Fichaux, i preparatori Nanni, Rongoni e Scala, il team manager Scaglia e il medico Colautti.
«Congelata» anche la multa di 20mila euro inflitta al club, il successo è totale grazie all’annullamento della squalifica di un turno comminata a Holebas, senza alcuna multa a compensare. La Corte ha quindi stabilito che la prova inviata dal vice procuratore federale Marco Squicquero (una pagina di giornale con la foto del greco che mostra il dito medio ai genoani) non poteva essere utilizzata. Il vero sconfitto, insomma, è il giudice sportivo Gianpaolo Tosel.
Lieto fine per una storia che ha fatto infuriare Garcia. Prima di spostarsi in via Campania, a Trigoria aveva scherzato: «Nel tunnel di Genova c’era una persona che non conosco, sembra fosse uno steward. Gli ho dato una bastonata al ginocchio, poi ho preso la pistola e gli ho sparato una pallottola nel piede». Tornando serio ha tuonato: «Più ci daranno fastidio, più lotteremo. Più sarà difficile, più attaccheremo». Un invito a combattere che segue la «minaccia» di Baldissoni di usare la clava in ogni sede per difendere la Roma.
«Sono in Italia da 18 mesi e almeno 2 volte - ha aggiunto Rudi - ci siamo sentiti in pericolo: questo non può avvenire in uno stadio. È ovvio che ci sono cose da migliorare ma non è compito mio. Devo solo adattarmi alle regole, anche se a volte mi sembrano un po’ strane. Essere giudicato e condannato dopo una dichiarazione di un non tesserato, senza aver ascoltato nemmeno la persona che viene messa in discussione, è qualcosa di mai visto dalle mie parti». Almeno in secondo grado le cose è stata fatta giustizia.
Ma il rumore dei nemici continua, vedi Nedved. «Non ho sentito nulla - ribatte Garcia - e non me ne frega nulla. Pensiamo al Milan, siamo secondi in classifica e faremo di tutto per tornare a -1 dalla Juve». Resta da vincere la partita più importante. Quella sul campo.