CORSERA (G. PIACENTINI) - Quando è arrivato alla Roma si è presentato con l’etichetta di fedelissimo di Rudi Garcia, che lo aveva già allenato al Le Mans e al Lilla. Per portarlo nella Capitale il tecnico francese sfidò la volontà di Walter Sabatini, che per sua stessa ammissione avrebbe speso diversamente gli 8 milioni di euro che versò all’Arsenal. I fatti hanno dato ragione a Garcia e Gervinho si è tolto di dosso la nomina di «raccomandato », dimostrando di meritare la fiducia del tecnico, che a lui non rinuncia mai a cuor leggero. Non lo farà questa sera, nella gara che deciderà i destini europei della formazione giallorossa e che potrebbe portare nelle casse societarie circa 12 milioni di euro. «Gioco spesso - le parole dell’ivoriano in conferenza stampa -, ma lavoro duro in allenamento per meritarmi il posto. Il tecnico non mi riserva privilegi e per me non è scontato e automatico essere schierato in campo dall’inizio. Lavoro duro, come e più degli altri, per meritarmi la fiducia del mister». Ogni volta che non è titolare, la Roma fatica. È successo anche sabato, contro il Sassuolo, quando Garcia è stato costretto a mandarlo in campo nel finale per raddrizzare il risultato. Gervinho, però, non si sente l’uomo della provvidenza. «Decide l’allenatore. La stagione è molto lunga, noi tutti godiamo della sua fiducia e abbiamo occasioni per metterci in mostra. Siamo una grande squadra e, chiunque scenda in campo, la qualità della squadra resta sempre alta».
Ha affrontato il City 4 volte in carriera: 3 in Inghilterra con l’Arsenal e una con la Roma all’andata. Non ha mai vinto. La gara di stasera vale come una finale. «Per me non è una rivincita verso il calcio inglese. Non lo avrei pensato nemmeno contro l’Arsenal. È una partita speciale, questo sì, che dà tante emozioni, ma al tempo stesso è una gara come le altre. Il nostro obiettivo è quello di andare avanti e lo vogliamo fare sia per il club sia per la gente. Non ci sarà Yaya Touré? Peccato che non ci sia il derby tra noi ivoriani, ma io sono concentrato su me stesso e su ciò che devo fare ». Pochi dubbi di formazione. Lukasz Skorupski è stato convocato, ma al massimo andrà in panchina, e in porta giocherà Morgan De Sanctis. Scelte quasi obbligate anche in difesa, dove c’è da registrare il rientro tra i convocati di Torosidis: il greco, però, non sarà titolare, visto che sulla destra toccherà a Maicon affrontare la sua ex squadra; dalla parte opposta sarà confermato Cholevas, mentre al centro Yanga-Mbiwa è favorito su Astori per giocare al fianco di Manolas. A centrocampo si va verso l’esclusione di Daniele De Rossi («la qualificazione è un sogno ancora alla nostra portata», ha dichiarato al sito della Uefa), con Keita, Pjanic e Nainggolan titolari. Davanti insieme a Gervinho e a Totti dovrebbe toccare a Ljajic, l’uomo più in forma della Roma, con Florenzi pronto a subentrare in caso di necessità.