IL TEMPO (M. VITELLI) - Sono arrivati in millecinquecento. E si faranno sentire. I supporters del City non hanno invaso Roma come fecero quelli del Bayern Monaco ma il pericolo di scontri con i tifosi romani è altissimo. Perché gli «hooligans» inglesi sono da sempre una mina vagante pronta ad esplodere, perché i precedenti nella capitale sono tristemente noti. Due anni fa, l’ultimo confronto. La sera prima che Lazio e Tottenham si sfidassero per l'Europa League, un gruppo formato congiuntamente da ultras laziali e romanisti fece irruzione in un pub di Campo de Fiori mettendo in atto un raid violentissimo. Risultato: decine di feriti, tra cui un inglese ricoverato d’urgenza con l'aorta recisa. Nel 2006, sempre in centro guerriglia tra romanisti e tifosi del Middlesbrough.
Oggi, per evitare la ressa ai cancelli dello stadio Olimpico, gli ingressi saranno aperti già a partire dalle 17.30. Il punto d’incontro per i tifosi ospiti sarà il Galoppatoio di Villa Borghese dove sarà allestita una «Fan Zone» in attesa di essere scortati all’Olimpico. Previste navette da aeroporti e stazioni. I supporters dei Citizens saranno scortati dalla polizia ma il rischio di «evasioni» dai cordoni e «cani sciolti» crea tensione. Situazione stadio. Non ci sarà il tutto esaurito, previste circa 58.000 presenze, con qualche posto libero in Tribuna Monte Mario. Ampi spazi vuoti nei Distinti Nord lato est, dove si accomoderanno gli ospiti. Intanto, domenica, niente tifosi giallorossi a Genova. L’Ossevatorio ha detto no a causa del gemellaggio tra i tifosi rossoblù e gli ultras napoletani.