Altro incidente casalingo: «Ci manca un po’ di cattiveria»

21/12/2014 alle 09:38.
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GASPORT (M.CECCHINI) -  Sorpresa: niente voci d’angelo sopra il presepe giallorosso. Per la Roma, infatti, la partita finisce con i cori di scherno dei tifosi rossoneri che cantano: «Vincerete il tricolor». In effetti sotto l’Albero di Natale i giallorossi trovano pacchi pieni di rimpianti. Certo, la mano di De Jong aleggia sul match come il bastone di Gandalf sulla Compagnia dell’Anello però — se tre indizi fanno una prova — occorrerà forse che ripassi in fretta Agatha Christie e le sue deduzioni implacabili.

OLIMPICO & GOL Nel mese di dicembre, infatti, i giallorossi all’Olimpico hanno avuto tre occasioni per dare una svolta alla loro stagione e ogni volta hanno fallito. Col Sassuolo c’era l’occasione di accorciare le distanze con la e invece il (faticoso) 2­2 annegò la chance; col Manchester c’era la possibilità di coronare un sogno chiamato ottavi di e invece Nasri e Zabaleta confermarono le gerarchie del sorteggio di settembre; infine stavolta col Milan c’era la chance per fare di nuovo sentire il fiato sul collo ai bianconeri ed invece ancora una volta sulla lingua è rimasto un punto con un retrogusto amaro. Domanda: sono tre indizi che certificano la (momentanea) immaturità della Roma? Ovviamente, se sia vero e — soprattutto — se ci sia un colpevole, nessuno lo rivela, però un’altra spia su un inverno poco brillante lo racconta anche un altro dato: se si eccettua la partita col , era dal maggio scorso che la squadra di non finiva una partita casalinga senza segnare almeno una rete. E in quell’ultima occasione l’avversaria non era una qualsiasi, bensì proprio la (0­1).

& TOTTI Un ingrediente che in questo momento manca alla zuppa romanista, comunque, lo rivela , un ex interista che in passato al Milan aveva saputo fare parecchio male. «L’episodio di De Jong è stato importante, ma io lavoro per la mia squadra e non parlo mai dell’arbitro — spiega —. Dico però che, pur facendo bene, dobbiamo essere più cattivi». Logico che il d.g. faccia bene a certificare la straordinarietà della stagione («Peccato per la svista dell’arbitro addizionale, ma gli episodi fanno parte del gioco: speriamo di agganciare la prima dello scontro diretto»), però la ragione non placa la fame. Per questo capitan agli amici dice: «State tranquilli, la Roma non mollerà fino alla fine». A pensarci bene, forse sono gli auguri più belli che qualsiasi romanista vorrebbe ascoltare.