
LA REPUBBLICA (M. PINCI, S. SCACCHI) - Dopo le parole, i fatti. Il calcio italiano scopre, quasi stupendosene, le maglie strettissime del decreto contro la violenza negli stadi delineato ad agosto. Una sanzione forte, forse per la prima volta davvero penalizzante quella che colpisce i tifosi dell’Atalanta per l’attacco alla polizia dopo la gara di sabato scorso a Bergamo contro la Roma. Divieto di trasferta per 3 mesi a tutti i tifosi dell’Atalanta, che avevano assaltato le forze dell’ordine «con bombe carta contenenti chiodi e bulloni causando il ferimento di 6 operatori di polizia, oltre al danneggiamento di tre automezzi». Questo si legge nel provvedimento firmato dal Ministro dell’Interno Alfano: una piccola rivoluzione nell’Italia che fino a ieri faticava a reprimere i responsabili di episodi di violenza all’esterno degli impianti. Stavolta si colpiscono tutti (mancano all’appello i tifosi che fuori dall’Olimpico prima di Lazio-Juve avevano aggredito i celerini con sassi e molotov) e non solo gli 8 colpevoli identificati, di cui 5 arrestati.