IL TEMPO (A. AUSTINI) - Dopo il capitale, va sistemato il debito. La prossima operazione finanziaria della Roma di James Pallotta servirà a mettere un po’ di ordine fra i tanti prestiti e «anticipi» accumulati negli ultimi anni. Nella trimestrale al 30 settembre 2014 approvata giovedì dal Cda, il club giallorosso ha una posizione finanziaria negativa per 111,4 milioni di euro e un indebitamento di 130,8 milioni. Alla cifra contribuiscono ad esempio i «Term e Vendor Loan» sottoscritti con Unicredit al momento del passaggio di proprietà nel 2011, trasferiti alla società di Pallotta ad agosto 2013. Ci sono poi le operazioni di «factoring» grazie alle quali la Roma si è vista anticipare dalle banche i milioni garantiti da alcuni contratti pluriennali firmati con le televisioni e gli sponsor.
Un meccanismo che gli americani vorrebbero però interrompere: verrà creata una nuova società controllata da As Roma, una sorta di scatola vuota in cui far confluire passività e asset a garanzia del debito, che verrà riscadenzato e convogliato verso un’unica banca. Difficile si tratti di Unicredit, appena uscita dal club, probabile invece che sia americana. L’operazione, squisitamente tecnica, è ancora in discussione con le potenziali banche creditrici e necessità di una lunga serie di passaggi formali. Potrebbe chiudersi nei prossimi mesi e non ha nulla a che vedere con il Fair Play finanziario dell’Uefa. Quello che la Roma crede di poter rispettare molto presto in tutti i suoi parametri.