LA REPUBBLICA (S. SCACCHI) - Nel giorno in cui riceve il premio “Il bello del calcio” dedicato alla memoria di Giacinto Facchetti, mentre sullo schermo della Sala Buzzati della Rcs scorrono le immagini dei capolavori della sua carriera, Francesco Totti pronuncia una delle frasi più malinconiche possibili sullo stato del nostro calcio: «Allo stadio devono tornare i bambini con le famiglie. Invece adesso qualche volta anche i miei figli non vengono. “Papá ho paura, resto a casa”, mi dicono». Una considerazione che fa ancora più male all’indomani dei disordini provocati dai tifosi croati a San Siro. Anche i figli di uno dei fuoriclasse più grandi del nostro calcio hanno timore ad andare a vedere una partita di Serie A. Una nuvola sullo show del capitano della Roma, perfettamente a suo agio a Milano. «Fino a quando c’è la passione, c’è tutto. Mi diverto ancora a giocare e sto bene fisicamente. Quando arriverà il momento, mi farò da parte. Tra poco — sorride — ma ho coronato il mio sogno: giocare sempre con la maglia della squadra del cuore. Forse ho vinto meno di quello che avrei potuto, ma sono contento lo stesso. Anzi, forse anche di più». Sincero sull’ambiente del calcio romano: «Secondo un sondaggio, i tifosi giallorossi preferiscono una Roma con Totti a una squadra vincente. Forse è un problema di Roma pensare più ai grandi calciatori che ai trofei».
Sicurezza stadi, l’amara confessione di Totti: “Anche i miei figli hanno paura”
18/11/2014 alle 09:26.
Il numero 10 incassa i complimenti di Malagó, Lippi e Galliani che rivela di averlo inseguito per portarlo al Milan in passato. In prima fila c’è anche Lotito: «Se mi avesse cercato la Lazio? No, lì nun se po’ proprio. Sabato per Lazio-Juventus mi chiudo gli occhi e vediamo cosa succede. Io in bianconero? Lì una bandiera ce l’avevano già, Del Piero». Solo l’ad dei Campioni d’Italia, Marotta, non è benevolo con Totti, memore delle accuse all’arbitraggio di Rocchi dopo la partitissima di Torino: «Non ho condiviso le sue esternazioni, forse provocate dal suo amore per la Roma». Francesco evita le polemiche. Preferisce divertire con le sue battute spontanee. Viene proiettato un filmato di Verdone che lo invita a cena: «Carlo è furbo, non me l’ha mai detto. A Roma diremmo che è un paravento». In sala una bambina inizia a piangere mentre Totti parla della flessione della squadra di Garcia nelle ultime settimane. «È tifosa della Roma, prometto che non ci sarà più un’altra crisi in questa stagione. Sarà il nostro anno. Il sogno è la Champions». Il campione giallorosso si augura che tutti i nostri club si riprendano a livello internazionale: «Altre formazioni all’estero si sono rafforzate grazie a un altro tipo di disponibilità economica ma torneremo grandi perché le nostre società hanno fatto la storia del calcio». Ma serviranno anche nuovi Totti.