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Roma, piange il telefono: Garcia pizzicato 11 volte in diretta con la tribuna

12/11/2014 alle 08:28.
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GASPORT (D. STOPPINI) - Centoventiduemila euro «ben spesi», dicono a Trigoria. Come fosse un appendice al contratto di , spiegati con la regola numero 4 del gioco del calcio: «L’uso di sistemi di comunicazione elettronica tra calciatori e/o staff tecnico non è consentito». Vallo a dire alla Roma, che la regola la conosce ma non se ne preoccupa. Almeno fino a prova contraria. Almeno fino a quando non si stuferanno di pagare o l’allenatore dovesse mai essere sanzionato con una . Per il momento, avanti così: l’ultima ammenda, 10 mila euro relativi alla partita con il Torino, non farà certo cambiare idea.

Le cifre È solo l’ultimo episodio, l’undicesimo per l’esattezza, andando a spulciare tutti i comunicati del giudice sportivo dell’era . È una storia vecchia, che risale alla prima giornata dello scorso campionato: Livorno-Roma, un walkie-talkie che non funzionava, l’uso del telefonino in sostituzione, la faccia sorpresa di che diceva «in Francia lo facevo sempre», l’inchiesta federale e stop. Dalle casse della Roma sono fin qui usciti 122 mila euro, appunto: 52 mila solo in questo campionato, nel quale le sanzioni sono già 5 in 11 giornate.

Oggi premiato Verrebbe da chiedersi il perché. No, non perché continui a farlo, quello è già chiaro. Com’è noto, il vice Frederic Bompard segue tutti i primi tempi delle partite giallorosse in tribuna: ha bisogno di una visione dall’alto, un punto di vista privilegiato. E con il suo vice si mette in contatto, ancor prima di incontrarlo negli spogliatoi all’intervallo. «È un modo di lavorare, se possiamo correggere qualcosa lo facciamo », ha spiegato in passato Bompard. I perché a cui rispondere in realtà sono altri due: perché nel 2014 il gioco del calcio ha ancora una regola così antiquata? E ancora: visto che la regola esiste, se non si inasprisce la pena di fronte alla reiterazione, la multa di fatto equivale a un semplice tassa, a mo’ di pedaggio autostradale da pagare. Bizzarrie del calcio italico, nel quale ha imparato a muoversi da subito. Lui che oggi, all’università di Tor Vergata, riceverà il premio «Etica nello sport». Può star tranquillo, però: per parlare agli studenti basterà un microfono.

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