GASPORT (C. ZUCCHELLI) - «Stiamo facendo di tutto per recuperare Maicon». Da una Trigoria blindata, in cui dirigenti, squadra e allenatore hanno bocche cucite, filtra solo una cosa: recuperare il terzino. In una squadra che sembra stanca più di testa che di gambe, la personalità dell’ex Inter, che proprio contro il Bayern coi nerazzurri ha vinto una Champions, è ritenuta fondamentale. Il perché lo ha spiegato lui stesso, raccontando che lo scorso anno giocava anche in condizioni precarie visto che con la sua presenza tranquillizzava i compagni e metteva paura agli avversari.
Indispensabile Stessa cosa succede adesso e forse (anche) per questo la Roma gli ha rinnovato il contratto fino al 2016 con opzione per un’altra stagione. La firma sull’accordo non gli ha portato tanta fortuna però, visto che da quel momento ha giocato soltanto una partita, quella contro il Chievo. Poi, alla vigilia della gara con il Bayern, si è fermato per il dolore al ginocchio che ormai lo tormenta da tempo. Sarà un caso (o forse no?) ma da quel momento la Roma ha vinto soltanto una partita, in casa contro il Cesena. D’altronde, Maicon è il terzino che ha giocato di più: 8 presenze tra campionato e coppa, per un totale di 675’. Segno che Garcia, se può, non ne fa mai a meno. E i risultati si vedono, visto che il brasiliano primeggia anche in un’altra classifica, quella della media voto Gazzetta: 6,31, unico della rosa a raggiungere e superare la sufficienza.
Insufficienti Per gli altri il 6 in pagella è un miraggio. Torosidis (8 presenze come Maicon, ma meno minuti, 602) è a 5,71, mentre Cole, stesse partite e minuti del brasiliano è a 5,62. L’inglese è, finora, la grande delusione di stagione: se su Emanuelson le incognite ci sono sempre state (10’giocati, nessun voto) e Holebas è stato preso all’ultimo (6 partite, 413’ e 5,6 di media voto) perché il rientro di Balzaretti era un miraggio, Sabatini e Garcia pensavano che uno dei terzini sinistri più forti della storia del calcio inglese potesse ripetere il percorso di Maicon. Anche il brasiliano arrivava a Roma con la scomoda etichetta di «ex calciatore in infradito» (copyright di un tabloid inglese), ma in poco tempo è tornato – quasi – quello dell’Inter.
God save Cole Del giocatore che faceva faville in Premier, invece, non si è vista traccia, esclusa la partita di Manchester in Champions dove forse l’aria di casa gli avrà ridato energia. A Trigoria giurano che continueranno a puntarci fino a giugno, ma intanto la società si guarda intorno per gennaio. Perché è vero che a destra quando manca Maicon l’assenza pesa come un macigno, nonostante Torosidis sia un giocatore affidabile, certamente migliore di quello visto a Napoli, ma a sinistra al momento c’è una voragine. La Roma campione d’Italia nel 1983 poteva contare su Maldera e su un mancino, Nela, che giocava a destra; quella che vinse nel 2001 aveva Candela su quella fascia, mentre questa, che vorrebbe conquistare il titolo 14 anni dopo, non ha ancora un padrone. E dopo i flop di José Angel, Dodò, Taddei, Bastos e del centrale adattato Romagnoli, ormai non è più una novità.