GASPORT (A. SACCHI) - La Juve di Allegri si dimostra superiore al Malmoe e vince con merito: la tecnica e l’organizzazione dei bianconeri hanno fatto la differenza. La tensione per la posta in palio, il campo non in buone condizioni, un passato non brillante e il pressing degli svedesi hanno impedito nel primo tempo ai campioni d’Italia di esprimersi al massimo. Dopo l’intervallo gli juventini hanno da subito aumentato ritmo e velocità segnando con Llorente. Il gol di Tevez ha sentenziato la netta e sospirata vittoria. Da elogiare il buon secondo tempo e le prestazioni di Marchisio, Tevez e Pirlo, così come l’impegno di tutti. È stata una vittoria liberatoria, che si spera possa sbloccare il team bianconero anche in Europa. È vero che a livello internazionale si gioca un calcio diverso, ma troppa è la differenza tra la Juve in campionato rispetto alle balbettanti prestazioni continentali. Allegri starà lavorando tatticamente e psicologicamente per dare convinzione e un gioco più aggressivo. Una vittoria con 2 gol di scarto contro l’Atletico non solo farebbe arrivare prima la squadra di Allegri, ma confermerebbe i progressi mentali e tattici. La convinzione, l’organizzazione di squadra, il giocare da protagonisti, il rendere pan per focaccia ai forti spagnoli potrebbero essere i propellenti necessari per passare da leader nazionali a leader europei. In bocca al lupo.
La Roma è stata raggiunta al 93’ dal Cska, complicandosi la qualificazione. Psicologicamente un colpo difficile da assorbire anche perché si somma alla vittoria al 91’ del City. Il destino sembra aver fatto la propria scelta, ora tocca ai ragazzi di Garcia smentirlo. Purtroppo la sconfitta con il Bayern non è stata ancora assorbita. In quella tremenda serata si è persa la bella Roma, veloce e imprendibile, di Gervinho e Iturbe con la regia illuminata del totem Totti. La squadra ha perso sicurezza e fantasia. A Mosca i giallorossi, dopo un primo tempo discreto, hanno giocato una ripresa rinunciataria. Quando si sta tanto tempo nella propria area, tutto può diventare letale. I giallorossi dovranno reagire e ci riusciranno solamente attraverso il gioco, il lavoro e l’autocritica. Troppa euforia prima del Bayern, troppa preoccupazione ora. Dovranno dimostrare più spirito e compattezza, senza ammassarsi al limite dell’area in balia degli eventi e nella speranza di un contropiede salvifico o di una difesa eroica. La squadra di Garcia, pur con troppi individualismi, ci aveva abituati a ben altri spettacoli: il possesso si alternava a ripartenze mozzafiato. Tutti speriamo di rivedere quella Roma con il Manchester City. In bocca al lupo.