IL TEMPO (A. AUSTINI) - Li stipendiano i club, giocano per le nazionali. Sempre più spesso anche quando sono infortunati. L’allarme scatta a ogni sosta dei campionati, quella attuale non fa eccezione. E nessuno può opporsi: le regole Fifa parlano chiaro.
Mal comune, mezzo gaudio. Tutte le big di serie A sono in ansia, specie chi come Juventus, Lazio e Roma hanno più di dieci giocatori sparsi in giro per il mondo. Se Allegri prega affinché Tevez non accusi le nuove fatiche nella Seleccion e il ginocchio di Vidal tenga quando gioca per il Cile, mentre Pioli trema al solo pensiero di perdere l’olandese De Vrij, il tecnico più preoccupato del momento è Rudi Garcia, che si è tenuto a Trigoria gli acciaccati Holebas e Florenzi ma ha dovuto «prestare» Manolas e Torosidis a Ranieri, e Keita al Mali. Tutti e tre non sono al meglio, ma fra oggi e domani saranno in campo.
Stasera la Grecia ospita la modesta selezione delle Far Oer e non può permettersi altri passi falsi: ecco perché Ranieri non può dar retta ai sentimenti da ex romanista e deve schierare Manolas e Torosidis. Il primo ha accusato un fastidio muscolare nei minuti finali di Roma-Torino, i carteggi tra i medici di Trigoria e i colleghi ellenici sono stati molto frequenti nelle ultime ore, ma alla fine il difensore andrà in campo. Il suo compagno Torosidis, anche lui reduce da problemi muscolari, l’altroieri ha rimediato una brutta botta sulla caviglia in allenamento: gli esami hanno escluso lesioni, oggi il provino decisivo prima del match, la Roma è quasi rassegnata e vederlo all’opera accanto a Manolas.
Le speranze su Keita sono ancor più ridotte. Le regole in Mali sono rigidissime: un calciatore deve dimostrare anche al ministro di non poter giocare, altrimenti rischia addirittura l’accusa di diserzione! Il centrocampista c’è già passato un mese fa, quando ha affrontato l’Etiopia dopo aver accusato una fitta al polpaccio alla vigilia. Durante la partita, è arrivata puntuale la piccola lesione al muscolo. «Per il Mali devo farlo, nel mio club non avrei rischiato» ha ammesso lo stesso Keita, suscitando l’irritazione della Roma che cerca di attenersi ai principi generali indicati dall’Oms in tema di salute e ha invitato il giocatore alla cautela. Stavolta lo frena un flessore affaticato eppure tutto lascia pensare che domani, alle ore 14.30 italiane, Keita guiderà la sua nazionale in casa del Malawi: una sfida per qualificarsi a una Coppa d’Africa che non si sa dove, come e quando verrà disputata. Meno male per la Roma che il Mali e la Costa d’Avorio di Gervinho (in campo oggi) non siano considerati tra i Paesi col maggiore rischio di contagio del virus Ebola.
Oggi tocca alla Francia di Yanga-Mbiwa (probabile panchina), domenica giocano l’Italia di De Rossi, la Bosnia di Pjanic e il Belgio di Nainggolan. Ieri è stato il turno di Uçan con l’Under 21 turca, espulso per doppia ammonizione. E con le valigie pronte: a gennaio lo aspetta Colantuono a Bergamo mentre Sanabria, impegnato oggi con il Paraguay dei «grandi», potrebbe raggiungere Carbonero a Cesena.