Daniele De Rossi non giocava in Champions League dal 2011. C’era stato nei momenti migliori e in quelli peggiori, tipo l’1-7 di Manchester, progenitore della grandinata d’ottobre contro il Bayern Monaco. Quando la Roma è tornata a disputare la competizione europea suprema, De Rossi era squalificato e si è perso il 5-1 sul Cska Mosca. Poi si è infortunato e gli è sfuggito pure il bel pareggio con il Manchester City. Quando ha potuto esordire, ha trovato ad attenderlo il Bayern e il carico di grandine. Uscendo dalla Champions League e passando a esaminare il semplice campionato italiano si scopre che la presenza di De Rossi coincide quasi esattamente con le occasioni in cui la Roma non ha subito gol. Per dirla più chiaramente: nelle sei gare disputate dal mediano, sempre dall’inizio, la Roma non ha subito nulla, ha vinto cinque volte e una ha pareggiato. Tutti e sei i gol al passivo (tre con la Juve, uno con il Parma, due con il Napoli) sono arrivati in sua assenza. Solo contro il Verona la Roma ha fatto a meno di De Rossi e ha mantenuto comunque la porta al sicuro.
Mercoledì Garcia metterà De Rossi nel posto a cui appartiene, la regione davanti alla linea della difesa, da cui il centrocampista può scendere facilmente all’altezza dei centrali. Consentendo a uno tra Manolas e Yanga-Mbiwa di correre in soccorso dell’ala sotto attacco. Tanto importante Garcia considera questo compito che probabilmente sgraverà De Rossi da qualsiasi obbligo di impostazione, affidandolo a Keita: il maliano dovrà anche offrire soluzioni facili di passaggio ai difensori e a Daniele, in enorme difficoltà all’andata contro il pressing alto.
(corsport)