IL TEMPO (A. AUSTINI) - Una festa, innanzitutto. Se la meritano davvero i romanisti una partita come quella di stasera: arriva il Bayern Monaco di Guardiola, all’Olimpico non resta un seggiolino vuoto come non si vedeva dai tempi dell’ultimo scudetto e in campo va una Roma capace di fronteggiare una delle favorite assolute della Champions. «Da quando sono arrivato rispettiamo gli avversari, ma non abbiamo paura di nessuno». Ecco lo slogan scelto da Garcia per presentare una sfida che lui per primo ha atteso con ansia per anni. Sarà Rudi contro Guardiola, le bandiere Totti e Lahm a confronto, Robben e Mueller da una parte, Gervinho e Iturbe dall’altra: il livello è altissimo.
La Roma può finalmente confrontarsi con i migliori. Il Bayern ricco e intelligente è il modello che più di ogni altro vogliono imitare a Trigoria: i ricavi del club bavarese sono passati da 163 a 528 milioni di euro negli ultimi dieci anni, in cui ha vinto una Champions e ne ha perse altre due in finale. Un’incredibile ascesa frutto di investimenti mirati, attenzione al monte ingaggi, cura del settore giovanile e continua ricerca di un calcio tecnico e propositivo. «Il Bayern è il club piu potente del mondo economicamente - sottolinea Garcia - ha grandi calciatori e vince quasi sempre. Ma non ci hanno già battuto: può succedere di tutto, è il bello del calcio. Proveremo in ogni modo a rendere la vita difficile anche a loro e a prendere dei punti. Abbiamo tanta fame di fare una grande partita davanti a 70.000 tifosi che ci daranno una carica in più». Non è una gara decisiva, ma poco ci manca: vincendo, la Roma farebbe un passo importante verso una qualificazione agli ottavi insperata alla vigilia. «Abbiamo solo un obiettivo - dice il tecnico - smentire i pronostici che ci davano fuori quando c’è stato il sorteggio. Nonostante le prime due partite, però, restiamo outsider».
La squadra di Guardiola non ha molti segreti ma il francese l’ha voluta studiare a fondo, cercando di trarre spunti dalle (poche) occasioni in cui è andata in difficoltà. «Abbiamo dato un occhio anche alla partita che hanno perso l’anno scorso con il Real. Noi dobbiamo prendere piacere a giocare. Entusiasmo, gioia, abbiamo tutto da guadagnare: è l’atteggiamento giusto per questa sfida. Avremo i nostri momenti e li sfrutteremo». Il confronto con il tecnico più apprezzato al mondo insieme a Mourinho stimola parecchio Garcia, che non vede l’ora di ricevere più considerazione a livello europeo. «Pep è uno dei più bravi, ha vinto tanto a Barcellona facendo giocare benissimo la squadra. Ha fatto una scelta difficilissima andando nel club che aveva vinto tutto l’anno prima. Ha dimostrato che non erano solo i grandi giocatori del Barça a far vincere la squadra, ma anche il loro allenatore». Nei pensieri di Rudi non c’è spazio per Benatia. «È un giocatore del Bayern e non più della Roma e io mi occupo solo dei miei» taglia corto.
Parlando con i tedeschi di Kicker ha avuto invece modo di ribadire il concetto espresso prima del Chievo. «In questa stagione vinciamo il campionato, sono sicuro. Il piano è condurre la Roma nell’elite europea e meglio ancora vincere con Totti la Champions League, lo merita davvero con la sua fantastica carriera. Un "double" nel 2015? No, è sicuramente troppo presto. Sarebbe già un enorme successo superare il girone difficile in cui siamo capitati, ma le due gare col Bayern sono un ottimo banco di prova per vedere a che punto siamo». L’Olimpico sold-out è una vittoria anticipata.