GASPORT (M. IARIA) - Non è un bollettino di guerra, ma rende bene l’idea del clima da far west che si è respirato domenica allo Juventus Stadium. Il giudice sportivo ha dedicato gran parte del dispositivo del lunedì alla partitissima: due turni di squalifica a Manolas, uno a Morata; ammonizione con diffida e ammenda di 5mila euro a Garcia; 30mila alla Juve e 20mila alla Roma. I due calciatori espulsi da Rocchi sul finale sono stati fermati da Tosel. Per una giornata lo juventino Morata, «per essersi reso responsabile di un fallo grave di gioco»; per due il romanista Manolas, «per avere, reagendo a un fallo subito, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti di un calciatore avversario (Morata, ndr), fronteggiandolo aggressivamente ». Insomma, la reazione del greco è stata giudicata più grave del fallo dello spagnolo. E la Roma sta valutando il ricorso.
Altro La sviolinata (il senso era «qui suona sempre la stessa musica») al primo rigore fischiato alla Juve, unita al fatto che Garcia ha «mantenuto un costante rapporto verbale con i tecnici» dopo l’espulsione, è costata la diffida all’allenatore giallorosso. Ce n’è pure per i tifosi. Dalla tribuna bianconera è partito uno schiaffo all’indirizzo di un componente della panchina della Roma. Per questo (oltre che per un bengala acceso e per la solita luce-laser) la Juve ha preso 30mila euro di multa. I tifosi ospiti hanno lanciato bengala e bottiglie sul campo e contro gli avversari: così la Roma si è beccata 20mila euro (inclusa la sanzione per l’uso dei rice-trasmittenti in panchina). Quanto a Totti, l’eventuale deferimento per dichiarazioni lesive verrà deciso dalla procura federale. Che ha tempi tutti suoi. Ciò che è certo è che domenica il capitano, di solito silente, aveva una gran voglia di parlare. E pure Nainggolan, stoppato dal club.