CORSERA (L. VALDISERRI) - Un altro anno insieme. La Roma «rende noto di aver sottoscritto con Maicon Douglas Sisenando l’accordo per il prolungamento del contratto economico per le prestazioni sportive ad oggi in vigore, la cui naturale scadenza era prevista per il 30 giugno 2015. Il nuovo accordo ha scadenza fissata al 30 giugno 2016, con opzione per un’ulteriore stagione sportiva ». Il terzino brasiliano guadagnerà circa 2,5 milioni netti, incrementabili con qualche bonus a rendimento.
Il direttore sportivo Walter Sabatini, nella conferenza stampa di inizio stagione, aveva speso per lui parole importanti: «Maicon, per venire alla Roma, ha rifiutato una cifra incommensurabile che ha lasciato per strada al Manchester City, accettando un’offerta modesta della Roma rispetto al suo valore. Quando leggo che Maicon fa il furbetto per questioni economiche inorridisco. Per venire qui ha lasciato tanti di quei soldi che difficilmente un professionista lascia. Gli dobbiamo rispetto, c’è una Roma con lui e una senza di lui. Ognuno di noi vive tre vite: quella pubblica, quella privata e quella segreta. Lasciamogli fare due cosine come vuole lui, posto che lavori in allenamento. L’anno scorso ha giocato 28 partite di grandissimo livello, spesso è andato in campo prendendo antidolorifici, ha giocato in condizioni disastrose, ma ha voluto farlo per la Roma. Sto parlando di un campione in attività, trattiamolo con la dignità che merita».
Il brasiliano aspettava con fiducia il rinnovo: «Sono orgoglioso di poter indossare ancora a lungo questa maglia. È un grande onore, adesso tocca a me». Il parere di Rudi Garcia è stato decisivo. L’allenatore francese ha difeso a spada tratta il suo giocatore dopo il «caso » in nazionale che gli è costato il posto nella Seleçao. L’ha subito fatto giocare, di rientro dallo scontro con il commissario tecnico Dunga e soprattutto con il coordinatore tecnico Gilmar Rinaldi, mostrando con i fatti quanto per lui siano importanti sia il calciatore che l’uomo.
Maicon ha risposto con prestazioni positive. I numeri dimostrano che il giocatore ritornato dal Mondiale di casa è tutt’altro che demotivato: in campionato ha giocato 382 minuti, settimo giallorosso per impiego, in Champions League è stato in campo 178 minuti su 180. Un «titolarissimo» in un gruppo dove non ci sono riserve.
L’idea della Roma per costruire una squadra sempre più forte e mantenerla a lungo nelle posizioni che contano è sempre più chiara: tenere d’occhio i nuovi talenti - come Adrien Rabiot, che arriverà a gennaio -, ma non rinunciare all’esperienza dei «grandi vecchi». Una sfida al tempo che passa che può essere ritrovata anche nelle parole con cui Francesco Totti, sulla Gazzetta dello Sport, ha mandato il suo messaggio di auguri ad Antonio Di Natale, per il trentasettesimo compleanno: «Sono felice di poter fare gli auguri a un grandissimo attaccante perché stimo l’uomo e il grande campione e perché mi aiuti a dimostrare che non serve essere ragazzini per essere molto forti».