Guardiola elogia Totti: "Mi emoziona ancora"

21/10/2014 alle 09:17.
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IL MESSAGGERO (B. SACCA') - Alle 15,49 il Crj-900 del Bayern, volo charter Lufthansa LH2570, atterra all'aeroporto di Fiumicino dopo un viaggio di un’ora e due minuti da Monaco. I campioni di Germania arrivano nella capitale per la sfida di con la Roma di . Tempo un’ora e venti ed ecco il pullman sociale, arrivato dalla Germania, fermarsi davanti all'ingresso del grand hotel, a un nulla da villa Borghese. Polizia, un’onda montante di supporter e di curiosi, perfino gli Spandau Ballet, piombati a Roma per partecipare al Festival del cinema. Guardiola scende per primo. «Hala Madrid, forza Madrid!», gli urla un sostenitore romanista. Sfilano Neuer, Robben e Mueller fra gli applausi. E Goetze, che concede pose e autografi alle tifose sognanti. Poi l’atmosfera si annuvola. È il momento di , l’ex giallorosso, protetto niente meno che da cinque guardie del corpo: un oceano di fischi e insulti d’improvviso lo investe, lo sommerge, lo annichilisce. Il marocchino alza la testa, sbircia, pensa a una reazione ma scarta l’idea: abbraccia un disabile e sparisce oltre la porta girevole. «Mi aspetto un’accoglienza caldissima», la sua confessione.

IN SALA STAMPA - Poco dopo Robben e Mueller, tuta e maglietta, entrano in uno degli smisurati (e dorati) saloni dell’hotel, piano seminterrato. «Chiudete l’aria condizionata», prega un responsabile del Bayern. Disorientati pure i dipendenti dell’albergo, per la verità. I due giocatori si mostrano sereni: scherzano, sorridono, nascondono la tensione. «La Roma gioca il miglior calcio in Italia, sarà un ottimo test», spiega l’olandese. «E è una leggenda a livello planetario», sussurra, umile, il campione del mondo tedesco. Guardiola appare più tardi. Camicia, cravatta rossa del Bayern e pantaloni grigi, risponde in tedesco e in italiano: senza differenze. Un fuoriclasse. «Quello con la Roma è un duello difficile. Chi vince la doppia sfida si qualifica. Ho sempre detto che questo girone si deciderà all’ultimo, sarà una grandissima occasione per testare la nostra forma», comincia. «? Non è facile per uno straniero impostare la sua idea all'estero, lui ci è riuscito. È una gioia veder giocare la Roma, uno spettacolo. L’ho detto ai ragazzi: “Se non facciamo bene, vincere sarà molto complicato”». Quanto a , Guardiola ha le idee chiare. «Se a 38 anni gioca con questa continuità... È emozionante vederlo. Io maestro di ? È un bugiardo...Siamo stati insieme poco e io ero già a pezzi. Ma lui è un secondo », ride. Un pensiero sull’Italia, a concludere. «Con questo premier, Matteo Renzi, l’Italia è un paese straordinario. È vicino alla cultura catalana. Sono stato sei mesi a Roma ma le mie gambe già non correvano più a differenza della testa. Ho un bel ricordo della à, della società, di come ho vissuto qui con la mia famiglia. Brescia, poi, è stata fondamentale e Carletto (testuale,ndc) Mazzone è stato un allenatore importante per me. Ho imparato molto da lui. So come si vive a Roma il calcio e  con quale passione...».