Giochi 2024, tra le rinunce la voglia di Roma

22/10/2014 alle 10:15.
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LA REPUBBLICA - Tutti le volevano, adesso serve fegato per chiedere le Olimpiadi. Anzi, «buon senso» come dice il capo del Coni Giovanni Malagò. Roma 2024 è meno di un progetto ma più di un’ipotesi, a giudicare dalle parole del governo e dello stesso comitato olimpico per una candidatura della capitale. Dopo l’apertura del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Graziano Delrio («credo nella candidatura, Roma è una cornice incredibile »), ieri il presidente Malagò è tornato sul tema: «Ci sono tante à nel mondo che hanno rinunciato, in questa congiuntura economica internazionale: quella di Oslo per i Giochi invernali del 2022 è la prova che bisogna stabilire nuovi standard economici per le Olimpiadi».
La crisi greca si fa risalire al 2004, la capacità del “sistema” anglosassone ha permesso di rendere belli ed efficienti quelli di Londra 2012. «Una nuova era deve iniziare affinché l'eredità dei grandi eventi non sia una variabile ma una certezza, così come i benefici economici per i paesi che li ospitano e i loro cittadini». Il n. 1 dello sport italiano conosce il campo in cui si gioca: «Oggi non è più tempo di sprecare risorse, basta vecchi standard, al centro di tutto deve esserci la sostenibilità finanziaria». A costo zero, o quasi. Roma ha rinunciato ai Giochi 2020, Monti disse di no. Si decide entro ottobre 2015, la parola definitiva nel 2017. Ma intanto bisognerà che l’Italia abbia certezza di stabilità politica ed economica, e anche che Parigi, come sembra, rinunci. Se il governo Renzi, che premerebbe per tornare a sognare una Roma olimpica resiste, allora il Coni potrebbe davvero lanciare una proposta vera e seria. In primavera, quando sbocciano le cose.