CORSERA (L. VALDISERRI) - «Abbiamo sfidato prima i campioni di Russia e Inghilterra. Ora tocca ai campioni d’Italia e poi a quelli di Germania. È fantastico. Facciamo questo mestiere per giocare partite del genere. Sarà vista in tutto il mondo e spero, anche per l’Italia, che sarà buon calcio. Questo campionato è un po’ sottovalutato, ma i risultati dell’ultima giornata di Coppe europee sono chiari. Juve-Roma può essere uno spot per il calcio italiano. Poi vedremo cosa succederà». Rudi Garcia torna allo Juventus Stadium dove, il 5 gennaio scorso, la sua Roma perse 3-0, scivolando a 8 punti dai bianconeri. Lo scudetto, anche se poi i giallorossi mantennero una media punti eccezionale, si decise quella sera. Adesso è presto, siamo soltanto alla sesta giornata, ma, al di là delle parole di circostanza, in palio c’è qualcosa di più dei tre punti: «Non è una partita decisiva, ma può dare un vantaggio dal punto di vista psicologico».
La Roma si presenta a punteggio pieno, come la Juve, ma con un ultimo turno di Champions più positivo. Non avrà in porta De Sanctis (gioca Skorupski), ma ha recuperato Iturbe che, probabilmente, sarà titolare con Totti e Gervinho in un tridente ad alta pericolosità negli spazi aperti. Ma la Juve di Allegri li concederà o farà come quella di Conte che, nel campionato scorso, per una volta, attese l’avversario anziché aggredirlo? «Il modulo di gioco è lo stesso, poi ci sono differenze che mi tengo per me. Come tutte le squadre la Juve ha punti di forza e punti deboli che dobbiamo sfruttare. Forse la loro posizione è più alta in fase di non possesso rispetto allo scorso anno e questo può aprire spazi interessanti per noi». La Juve di Allegri non è una copia carbone di quella di Conte, ma ha mantenuto una caratteristica importante: «Loro avranno un impatto fisico, hanno giocatori forti su questo piano. Ma la Roma è pronta anche a questo. Vogliamo giocare un bel calcio, ma questo non significa che si debba andare morbidi nei contrasti. Lo abbiamo visto anche mercoledì: l’Atletico Madrid ha fatto un pressing offensivo e anche noi dobbiamo essere pronti su questo piano. Dobbiamo essere in grado di recuperare la palla e questo non si fa quando si mettono le scarpe da danza».
C’è il rispetto per l’avversario e per uno ancora di più: «Non possiamo fare il nostro piano di gioco su un solo avversario. Tevez, però, è il più decisivo: lo dimostrano i numeri da inizio stagione. La Juve è una squadra completa ma non imbattibile, nessuna squadra può vincere sempre. La Roma ha dimostrato che il nostro livello resta buono, se non buonissimo, anche con giocatori diversi».
La classifica dice che la Roma può giocare per il pareggio, l’ambizione suggerisce che è un’occasione per ribaltare i rapporti di forza. Riuscirà Totti a battere il tabù dello Juventus Stadium?