LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA, M. PINCI) - Un brutto risveglio. Come tanti romanisti, anche Garcia ieri mattina non riusciva a darsi pace per l’esito del match con la Juve guastato dalle decisioni di un arbitro non all’altezza. Così ha preso in mano il telefono e s’è concesso un tweet di sfogo: «A mente fredda... questa partita fa veramente male al calcio italiano». Solo dopo ha saputo che dietro al danno si nascondeva la beffa, quando nel pomeriggio, dopo una giornata passata a Trigoria con il ds Sabatini a rivedere la partita, quasi per farsene una ragione, scopriva che per le 2 gare dopo la sosta non avrebbe avuto Manolas. Due turni al difensore greco (uno solo a Morata della Juve) ha deciso il giudice sportivo: la Roma farà ricorso, ma con Chievo e Samp sarà emergenza difesa. Garcia se l’è cavata invece con un’ammonizione con diffida e ammenda di 5mila euro dopo la sviolinata mimata all’arbitro Rocchi. Ma nel referto del giudice è finito anche lo schiaffo ricevuto in panchina dal preparatore dei portieri della Roma Guido Nanni, gesto vigliacco sanzionato con una multa soltanto. Totalmente ignorate le urla razziste («zingaro») a Ljajic e gli sputi all’ufficio stampa.
Rischia invece Totti: le sue frasi a caldo dopo la partita sono all’attenzione della procura federale, che potrebbe aprire un’indagine e eventualmente arrivare al deferimento per dichiarazioni lesive. «Tra il dubbio e il rigore qui è sempre rigore, al contrario il dubbio resta dubbio», è una frase di cui in via Campania si parla da ieri mattina.