Accuse a De Santis: è scontro tra periti su spari e coltellate

04/10/2014 alle 11:18.
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CORSERA (F. FIANO) - La conferma di uno scontro corpo a corpo nei momenti in cui venivano esplosi gli spari che costarono la vita a Ciro Esposito arriva dalla prima udienza per analizzare la perizia sulla sua morte. La pistola utilizzata secondo l’accusa da Daniele ( nella foto ) fu afferrata per la canna da Alfonso Esposito – uno dei tifosi che inseguirono il romanista – nel tentativo di strapparla a «Gastone». Lo ha ribadito il perito balistico incaricato dal gip Giacomo Ebner e ascoltato in sede di incidente probatorio. Esaminate anche foto su alcuni punti controversi dell’inchiesta. Le prime riguardano i guanti che, secondo i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, indossava al momento di fare fuoco e secondo i suoi legali no (un dettaglio che cambia le valutazioni sugli esami dello stub). I due oggetti compaiono a terra, in posti diversi, ma rovesciati dall’interno come se fossero stati appena sfilati.

Gli avvocati Michele D’Urso e Tommaso Politi hanno invece mostrato le foto sui segni che ancora oggi sono ben visibili sull’addome di . Frutto di coltellate, secondo due dei tre ospedali che l’hanno curato. Non è chiaro se ricevute tutte da una stessa arma, in che momento e per mano di chi. L’ultrà della Roma legato all’estrema destra sarà interrogato il prossimo 9 ottobre nell’ospedale Belcolle di Viterbo, dove si trova ancora ricoverato. Finora non ha mai fornito una sua versione del fatti.