IL MESSAGGERO (S. CANETTIERI) - Dalla Portuense all’Eur in queste ore rimbalza sempre la stessa domanda: la delibera del Campidoglio sull’interesse pubblico del nuovo stadio di Tor di Valle passerà al vaglio dei municipi come vuole la prassi? La risposta, secondo Andrea Santoro mini-sindaco del IX, è «no».
I dubbi– E questa eventualità, per una pratica già andata troppo al galoppo (97 giorni) nonostante i tanti nodi da sciogliere, sarebbe un male. «Anche perché – spiega il presidente targato Pd – non è possibile che per questa variante urbanistiche si vada così di corsa mentre tutte le altre rimangono ferme per anni. Finora, sullo stadio, siamo stati coinvolti e questo rapporto deve continuare». Maurizio Veloccia, presidente del Municipio XI, ha invece informazioni discordanti: «Su questo tema c’è ancora molta confusione, di sicuro vista l’importanza dell’opera non possiamo non essere coinvolti, anche se il nostro parere non è vincolante». La regola vorrebbe: passaggio della delibera nei municipi interessati al nuovo stadio della Roma e alla cubature accessorie, discussione nelle commissioni capitoline competenti, poi il sì dell’Aula Giulio Cesare. Dopodiché toccherà alla Regione istruire la conferenza dei servizi decisoria propedeutica alla firma della convenzione urbanistica tra Comune e la newco composta da James Pallotta, presidente della Roma, e il costruttore Luca Parnasi.
In questo tourbillon di date e passaggi – ieri il sindaco Marino ha detto che lo stadio sarà pronto per giugno 2017 in occasione dei 90 anni dei giallorossi – rischiano di essere estromessi i municipi, i territori cioè interessati a una trasformazione urbanistica imponente. Il municipio di Veloccia è coinvolto nel progetto per la partita infrastrutture. E alla luce della delibera approvata giovedì in giunta continua a esserci più di un problema. «Va adeguata la viabilità del Parco dei Medici: oltre allo svincolo, ci deve essere anche la possibilità di uscire a doppio senso. Inoltre, serve l’allargamento di via della Magliana fino al Raccordo. Il tema della mobilità è primario per la sicurezza ma anche per il traffico».
Una preoccupazione molto sentita anche da Santoro. Spiega infatti il mini-sindaco del IX municipio: «Le cubature ricadranno del nostro territorio e non nascondo che siano eccessive (sono previste 900mila metri cubi tra uffici e commercio). E poi alla luce di questa espansione il Comune deve dotarci di un vero piano di zona: basti pensare che sempre sull’Ostiense, tra poco, partirà un’altra compensazione urbanistica, quella di Casal Grottoni, dove sono previsti altri grattacieli. Insomma la viabilità va ripensata in tutto il quadrante, fino a Ostia». Tutte queste criticità rischiano di rimanere scritte nelle sabbia, senza il canonico passaggio nei municipi. «Se non saremo coinvolti – conclude Santoro – convocherò un consiglio municipale aperto per farmi comunque portatore delle istanze dei romani».