IL TEMPO (E. MENGHI) - Memoria a breve termine per non perdere di vista il primo obiettivo stagionale. La strategia comunicativa di Garcia, che finge di dimenticare l’avversario di Champions, quel Cska Mosca indicato da Sabatini come il più temibile del girone della morte con Bayern Monaco e Manchester City, serve per tenere alta la concentrazione dei suoi giocatori in vista della trasferta ad Empoli che apre la seconda giornata di A. La neopromossa va trattata come i campioni di Russia, altrimenti si rischia di inciampare in spiacevoli imprevisti. Allora Rudi ha ripreso in mano il vocabolario dello scorso anno e si è messo a recitare il solito ritornello: «Sarà una gara difficile, loro avranno entusiasmo perché è la prima in casa dopo il ritorno in A. Il mio ruolo è quello di tenere la rosa concentrata su questa partita, che è la più importante. Non mi ricordo neanche con chi giochiamo mercoledì».
L’ironia non gli manca, gli uomini nemmeno, visto che ha chiesto e ottenuto di raddoppiare, e in alcuni casi triplicare, i ruoli. Ora sta a lui gestirli: «Non ci sarà una Roma 1 e una Roma 2. Farò le scelte in base agli allenamenti e alla condizione fisica. Non faccio calcoli e mi aspetto che non li faccia nemmeno la squadra: è il miglior modo per sbagliare le cose. Faremo di tutto per prendere tre punti ad Empoli, in Serie A non si vince mai prima di giocare». Quel pizzico d’esperienza in più rispetto a un anno fa non guasterà, anche se stavolta ci sono più teste da governare e più partite da affrontare in poco tempo: «Ogni giocatore della rosa è importante e mi auguro di avere sempre scelte difficili da fare per tutta la stagione. Abbiamo una serie di 6 partite in 17 giorni, ma i problemi, forse, arriveranno alla quarta, quinta o sesta partita, quando si sentirà la stanchezza. Tutti i ruoli sono coperti con almeno due giocatori di alto livello, come avevo chiesto alla società». Sedici hanno dovuto però rispondere alla chiamata delle nazionali e il lavoro settimanale non è stato semplicissimo, ma Garcia è fiducioso: «Faremo in modo di dimostrare che due giorni bastano per essere competitivi. Mi auguro di vedere la stessa voglia e la stessa convinzione mostrata contro la Fiorentina. Ho visto immagini che mi hanno fatto pensare all’anno scorso: la forza della Roma deve essere quella, non mollare un centimetro e avere la voglia di vincere sempre». La sosta non può essere una scusa, soprattutto ad inizio stagione, quando le pile sono appena state caricate: «Seydou e Gervinho sono i casi più preoccupanti perché hanno giocato mercoledì, ma saranno al 100% e potranno iniziare entrambi. Devo riflettere bene».
Il caso più spinoso è Maicon, anche se Garcia dissimula, fornendo una versione poco dettagliata dei fatti che hanno portato il Brasile a rompere con il terzino (che secondo Globo.com avrebbe addirittura ringraziato la Federazione per non aver reso pubblico il motivo della separazione): «È tornato prima del previsto, almeno si è allenato con noi. Lui è pronto per tutte le partite che arriveranno. Non è possibile sapere cosa è successo a Miami: ha sbagliato, è tornato in ritardo. Punto. Il problema è con la Nazionale, non con la Roma. Sabatini ha già detto tutto, anche su Benatia. Ora guardiamo avanti». Ma non troppo.