IL TEMPO (A. AUSTINI) - È finita male, malissimo. Non è bastato a Benatia e la Roma separarsi per smettere di litigare. Il marocchino, ormai accasato al Bayern, dà la sua ennesima versione sul tormentone estivo, Pallotta sbotta e lo smentisce. «Sabatini mi ha detto che il club voleva tenermi - racconta Mehdi alla rivista tedesca Kicker - ma che aveva anche bisogno di far cassa, e quindi doveva vendermi. E questo mi ha fatto arrabbiare, perché io volevo restare». Seppure fosse vero, non lo ha dimostrato e ora sarà costretto a ripresentarsi nella gara di Champions League davanti ai suoi ex tifosi che si sentono traditi. . «Mi farà piacere ritrovare i miei vecchi compagni anche se mi aspetto fischi e insulti dal pubblico. Totti? In allenamento non potevo essere troppo aggressivo con lui perché avevamo bisogno di lui. Questa volta sarà diverso: quando gioco, non guardo in faccia nessuno: non ho amici». E si vede: lo stesso Totti cercò di convincere Benatia a firmare, finendo per discuterci animatamente insieme a De Rossi. Negli ultimi giorni da compagni, infatti, il capitano e Mehdi si salutavano a fatica.
Non appena letta l’intervista di Benatia, Pallotta ha deciso di rispondere subito, anticipando Sabatini che ha prenotato la sala stampa per giovedì. La verità del presidente: «È evidente come Benatia abbia continuato a costruire il proprio castello di invenzioni negli ultimi due mesi. Lo scorso mese di luglio, a Boston, avevamo raggiunto un accordo verbale che prevedeva un adeguamento e un aumento salariale (c’era stata una lunga chiacchierata tra i due a cena, ndr). Dopo avergli detto in maniera esplicita e tassativa che volevamo che rimanesse con noi, mi ha detto di esserne molto felice. Nel corso del mese successivo ha mentito, sia a Garcia che ai suoi compagni di squadra, sulla sua reale volontà di restare e sulle cifre dell’adeguamento. Il fatto che abbia mentito a me - spiega Pallotta - è qualcosa con cui posso in una certa misura fare i conti. Aver mentito a Garcia e ai suoi compagni lo ritengo assolutamente inaccettabile. A Sabatini ho detto che Benatia stava avvelenando lo spogliatoio e che lo volevo fuori: sia Rudi che Walter hanno concordato con me. Non è stata una questione di denaro, è stata una questione di personalità nel nostro spogliatoio». E adesso è anche una questione d’onore: «La nostra posizione finanziaria è molto solida. Come proprietari della Roma siamo chiamati costantemente a prendere decisioni difficili. Come tifoso della Roma - chiude Pallotta - sono profondamente deluso che un nostro calciatore si sia comportato in questo modo».
Una vicenda iniziata l’estate scorsa, quando Mehdi ha accettato di firmare a cifre inferiori rispetto all’offerta del Napoli, in cambio di una promessa d’adeguamento. È stato lui a presentarsi da Sabatini tra febbraio e marzo, ventilando una proposta ricevuta dal Manchester City di 4 milioni all’anno. Alla Roma ne ha chiesti 3 e una stagione in più di contratto, l’offerta di Sabatini è stata 1.9 più premi per arrivare a 2.5, lui l’ha considerata «mancia per bambini». A quel punto la società ha pensato di cederlo, ma una volta scoperto il bluff del City pensava di tenerlo. Poi è spuntato il Bayern con i suoi 26 milioni più 4 di bonus che hanno messo d’accordo tutti. Almeno così sembrava.