Malagò elogia Tavecchio. Ma ora "squadra" e riforme

07/09/2014 alle 18:34.
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REPUBBLICA.IT (F. Bianchi) - Non c'è Matteo Renzi ma c'è l'imprenditore-manager Giovanni Malagò: il n.1 dello sport italiano stamane ha fatto un rapido passaggio al Forum Ambrosetti di Cernobbio, prima di dirigersi a Monza per il Gran Premio di Formula Uno. "Ormai l'aspetto finanziario è diventato fondamentale anche per il mondo dello sport, per questo motivo sono qui. Del resto l'1,7% del Pil italiano è generato dallo sport e abbiamo ampi margini di miglioramento". Malagò ha anche elogiato Tavecchio: è dal 31 luglio che conosce il suo programma e la sua volontà di dare una nuova governance alla Figc. "Tavecchio è libero di portare avanti il suo programma che mi sembra importante, coraggioso e innovativo". Entro metà settembre la "squadra" dovrà essere pronta: Michele Uva aspetta da tempo, ormai. Ma Tavecchio ha garantito, anche a Malagò, la "rottura" col passato: aspettiamoci quindi aria nuova in via Allegri. Ma deve fare in fretta: le cose da fare sono tante. Vivai, rilancio del made in Italy, riforma campionati e statuto, extracomunitari, eccetera. In attesa che il Coni decida il taglio da fare alla Figc: Tavecchio non si aspetta una stangata. Ma "qualcosina" sì (20 milioni in meno?). Con la speranza, un giorno, di rendere la Figc autonoma e non legata ai soldi pubblici. Ma la strada è ancora lunga: Tavecchio ha tempo due anni (e mezzo) per farcela. Ma deve sbrigarsi...

Il gup e i calciatori "moderni gladiatori"
Il Gup (giudice udienza preliminare) di ha assolto il calciatore
Marco Di Vaio, indagato per l'utilizzo di un pass per disabili nella zona interdetta al traffico ordinario. Curiosa la motivazione: "Nel nostro paese i moderni gladiatori, cioè i calciatori, vivono in una bolla immateriale che, salvo rare eccezioni, li mantiene avulsi dal quotidiano al limite dell'incapacità a badare agli affari correnti, che affaticano le persone normali...". I magistrati dovrebbero parlare con gli atti: non con il protagonismo.

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