L’inferno fuori dello stadio: «Un russo sul mio cofano con un buco nell’addome»

18/09/2014 alle 11:27.
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CORSERA - «Ci siamo ritrovati sul cofano un russo con la pancia coperta di sangue. Sembrava gli avessero sparato tanto era grosso il buco nell’addome». La ragazza fuori dall’Olimpico è ancora terrorizzata. E come lei lo sono decine di automobilisti testimoni impotenti della battaglia di ieri sera, alle 19.30, prima di Roma- Cska fra ultrà moscoviti e giallorossi a ponte Duca d’Aosta e sul lungotevere, proprio di fronte ai chioschi.

Ad avere la peggio due giovani russi, di 28 e 22 anni, ricoverati in gravi condizioni al Policlinico Gemelli: il primo per coltellate all’addome, al torace ai glutei, l’altro per un profondo trauma cranico provocato probabilmente da colpi inferti alla testa con oggetti contundenti, forse bottiglie. Mentre un’ambulanza del 118 stava caricando il primo per portarlo in ospedale, è stata ripetutamente centrata da sassi e bottiglie. «Scene allucinanti, assurde - racconta ancora una delle testimoni - i poliziotti sono stati bravi a spingere i teppisti lontano dalle auto ferme nel traffico, ma è stato difficile perché erano tanti. Tutti , ubriachi».

Lo scontro piu’ duro di fronte ai chioschi dove un nutrito gruppo di russi, con passamontagna neri, hanno ingaggiato un furioso corpo a corpo con i romanisti, arrivati da ogni lato di ponte Duca d’Aosta. Botte e cinghiate, poi i coltelli. «Quel russo si è accasciato sul cofano della mia macchina - dice l’automobilista - intanto fuori volavano bottiglie, petardi, fumogeni. E noi dentro le vetture a pregare che non ci accadesse niente. Assurdo: la tv e la radio non dicevano niente, ma noi tutti stavamo lì in mezzo. C’erano gruppi di incappucciati che si sono tolti le cinture e se le tiravano in faccia fra di loro». La battaglia è durata una decina di minuti. La polizia, che aveva scortato alcuni gruppi di russi fino all’Olimpico, ha caricato un paio di volte. Ma a terra sono rimasti i due ultrà di Mosca. Le condizioni di quello accoltellato sono apparse subito abbastanza serie, come poi anche quelle dell’altro ragazzo. Sulle auto in balia degli scontri sono rimasti i segni dei lanci di sassi e bottiglie, ma anche il sangue dei feriti.