LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Tra le scelte di Garcia, diviso tra la ripresa del campionato e la prima di Champions, fa capolino questo trentenne arrivato dall’Olympiakos senza parlare neanche una parola di greco, ma con il nome che ci tiene sia scritto in ellenico. José Holebas sulla maglietta ha voluto mettere Cholevas, in onore del padre, anche se lui è nato in Germania e si presenta in conferenza stampa parlando tedesco.
Alternativa a Cole, l’esterno potrebbe esordire, anche a gara in corso, proprio contro l’Empoli, sabato pomeriggio. «Ho cominciato tardi a giocare, lo sanno tutti, ma sono affamato di vittorie — il biglietto da visita di Holebas — a 18 anni ho dovuto interrompere la mia carriera perché mi è nata una figlia, quindi ho ripreso a 23, dal basso, mentre vedevo i miei compagni fare carriera. C’è voluta molta fatica». Fatica che l’ha indurito e trasformato, con i tanti tatuaggi di cui il suo corpo è ricoperto, a raccontare ogni passaggio della sua vita. «Ho scelto la Roma perché è un grande club e qui tutti vogliamo la stessa cosa: vincere lo scudetto. Se ti alleni e credi in ciò che vuoi, puoi raggiungere il risultato».
Determinato e pieno di rabbia, Holebas si alternerà con Cole sulla fascia sinistra, dopo aver già convinto Garcia del suo valore, visto che è stato il tecnico a volerlo con forza a mercato quasi chiuso. Il mister francese prepara la trasferta di Empoli tra certezze e qualche dubbio. Non sembra infatti intenzionato a stravolgere la formazione titolare tra Empoli e Cska, piuttosto a gestire i ruoli che gli creano apprensione tra i due impegni. Un’ossatura fissa, con il turn over che, soprattutto in questa prima fase della stagione, non sarà ossessivo e servirà solamente a tutelare i giocatori più a rischio dal punto di vista fisico. Vedi Totti, Maicon, Cole, Pjanic e Castan. Quest’ultimo è tornato a lavorare con il gruppo, da capire se rientrerà gradualmente per evitare ricadute, o se sarà subito titolare.