IL TEMPO (A. SERAFINI) - «Il nostro obiettivo è il campionato». Per ora quindi bene così. Non ama certo le tabelle Rudi Garcia, che dopo il quarto successo consecutivo prosegue il percorso un passo alla volta, senza correre il rischio di proiettarsi verso i più affascinanti impegni europei. «La vittoria col Cagliari era importante più che altro per recuperare punti dopo lo scontro diretto tra Milan e Juventus. Non so se abbiamo diminuito lo scarto con i bianconeri, questo lo dirà la stagione, certo a San Siro è arrivata la conferma che non siamo gli unici favoriti per lo scudetto». Anche perché per il tecnico francese è già tempo di pensare alla gara di Parma: «Se parlassi ora di Champions lo farebbero anche i miei ragazzi. Non voglio che nello spogliatoio si senta discutere del Manchester City, mettendo l'incontro di mercoledì in campionato in secondo piano. Giocare ogni tre giorni non è semplice anche quando hai a disposizione una rosa lunga come quella della Roma».
Per sistemare la pratica Cagliari sono bastati appena 13 minuti, anche se l'ennesimo approccio positivo alla gara dei suoi non è l'unica nota da sottolineare: «La soddisfazione del primato in classifica è figlia anche dell'ottima prova difensiva e nella semplicità con cui riusciamo a recuperare energie durante il possesso palla. Sono sempre soddisfatto quando chiudiamo la gara senza prendere gol, merito oggi anche della coppia Manolas-Yanga Mbiwa che ha disputato una gara di buon livello».
Dopo la vittoria con il Cska Mosca una settimana praticamente perfetta, macchiata soltanto dagli infortuni: «Ovviamente ogni squadra non è perfetta e tutto è migliorabile, però perdere Iturbe e Astori è stata sicuramente la notizia peggiore. Adesso spero che non sia niente di grave il fastidio accusato da De Rossi, anche se per i guai muscolari dobbiamo sempre aspettare uno o due giorni». Nessuno problema invece per Keita, uscito affaticato. Garcia si sofferma anche sull'impatto in giallorosso del maliano, ancora tra i migliori in campo: La sua maturità viene trasmessa durante la partita ai compagni, lui è uno di quelli che quando è uscito De Rossi avrebbe potuto prendere la fascia da capitano».
Così come Maicon, l'arma in più che il francese attendeva con ansia: «Non ha bisogno di dimostrare niente, siamo abituati nel vederlo giocare a questo livello». Il terzino sembra aver dimenticato in fretta l'espulsione dalla Seleçao, trovando energie sempre nuove: «Sono contento, perché mi sento bene e sto riuscendo a dare il meglio di me - ha spiegato dopo il fischio finale - la vittoria col Cagliari deve essere un messaggio per noi stessi, non ci interessano i risultati degli altri». Tantomeno le voci che lo hanno investito dopo l'esclusione dal ritiro verdeoro: «Sono cose che mi capitano da quando avevo 22 anni, non mi interessa quello che si dice. La cosa più importante è quello che sto dimostrando sul campo».
Felice dei complimenti di Garcia, sorride anche Yanga-Mbiwa, all'esordio dal primo minuto: «Ho giocato con prudenza, senza correre rischi. Garcia mi aveva convinto a scegliere Roma spiegandomi l'ambizione di vittoria di questa squadra. Ho accettato perché le amo sfide». Il posto sembra quello giusto.