GASPORT (L. CALAMAI) - Se la differenza la facessero soltanto i soldi potremmo già archiviare i due anticipi di oggi. Juventus e Roma hanno montestipendi superiori di quasi 180 milioni rispetto alle loro rivali Udinese ed Empoli. E’ come se salissero sul ring due pesi massimi contro due pesi mosca. Sulla carta si tratta di sfide improponibili. Ma, attenti, il calcio a volte si diverte a prendere a pallonate i pronostici già scritti.
E, allora, per aiutare Allegri a mettere un po’ di pepe a questa vigilia moscia è giusto segnalare le tante assenze in casa bianconera, sommate al fiuto del gol dell’intramontabile Di Natale (già in testa alla classifica dei cannonieri dopo soli novanta minuti) e alla fame di Stramaccioni, uno che ha già lasciato lo Juventus Stadium con tre punti in tasca. Mentre la Roma potrebbe essere distratta dalla sfida di Champions contro il Cska Mosca. Certo, ci stiamo arrampicando sugli specchi. La verità è che sarebbe clamoroso se le due favorite per il titolo perdessero dei punti per strada.
Ben più intrigante è la domenica delle quattro squadre che puntano alla zona-Champions senza, però, dimenticare la zona-scudetto. Prima della parentesi azzurra (Conte ha già cominciato a giustificare il suo ricco stipendio) avevamo lasciato un Milan elettrico come il suo nuovo profeta Superpippo Inzaghi; un’Inter impaurita; un Napoli avvelenato ma vincente e una Fiorentina frastornata dal nuovo infortunio di Pepito Rossi. Mazzarri affronta la squadra del momento. Il Sassuolo di patron Squinzi è diventato un modello di buon calcio grazie ai gioielli Zaza e Berardi. A proposito, non c’è da arrossire prendendo atto che il calcio italiano di vertice non ha avuto il coraggio di puntare subito su di loro?
L’Inter incrocia un rivale scomodo ma è obbligata a vincere anche per dare forza ai propositi di un Thohir affamato di gloria. Sta tornando l’appetito pure a Silvio Berlusconi, mai così vicino come in questo periodo al suo Milan. Un’altra vittoria di Inzaghi. La prima dei rossoneri è piaciuta. Con l’entrata in scena di Torres i rossoneri dovranno cambiare abito tattico. Non un esercizio semplice. La trasferta di Parma (che ritrova il suo presidente Ghirardi dopo tre mesi da Cincinnato) dirà se un «vero nove» è meglio di un «falso nueve».
Debutto casalingo infine per Napoli e Fiorentina. De Laurentiis è in rotta di collisione con il popolo del San Paolo per una campagna acquisti «risparmiosa»; Andrea Della Valle, invece, è stato portato in trionfo dai tifosi viola per aver resistito agli assalti di Barcellona e Manchester per Cuadrado. Ma il mercato è storia di ieri. Ora contano solo i risultati. Una bella pressione sulle spalle di Benitez e Montella obbligati a vincere anche per dare forza alle scelte dei loro presidenti.