REPUBBLICA.IT (F. BOCCA) - Sì effettivamente qualcosa nel calcio sta cambiando. Dall’encefalogramma piatto della precedente gestione viviamo ormai in uno scontro perenne, gli stracci che volano sono ormai il contorno costante di qualsiasi situazione. Più o meno c’è di mezzo sempre la Juve, ma non perché sia la Juve in quanto tale, ma perché rappresenta il principale polo di opposizione al potere del calcio oggi. Possiamo chiamarlo l’asse Tavecchio-Galliani-Lotito, una trimurti che appoggiata dal presidente della Lega Beretta, ha conquistato il Palazzo di Roma. E adesso governa, più o meno a scorno di chi quelli non ce li voleva proprio (Agnelli). E così capita che la nazionale chieda che Chiellini rimanga in azzurro e la Juve risponde picche. Oppure capita ancora che Marotta e Lotito se le mandino a dire via Varriale in tv, su cosa bene non si sa, ma insomma si capisce benissimo che si detestano. In sintesi, Marotta: “Il Lotito ovunque è pericoloso”, Lotito: “Io parlo solo con i miei pari e cioè Agnelli”.
Non è male come partita, un big match direi. Da una parte il principale club italiano, e dall’altra forse il presidente emergente più esuberante e protagonista da vent’anni a questa parte. Al di là dall’entrare nella stretta questione tecnica – sono meglio le “seconde squadre” che portano i nomi degli stessi club di A nelle serie sottostanti come chiede la Juve o la possibilità di “multiproprietà” di vari club in serie diverse come chiede Lotito? – è chiaro come Lotito sia ormai troppo ingombrante. Non perché non ci sia bisogno delle sue idee – è uno che ha teorizzato e messo in atto il “fuori rosa” dei giocatori che rifiutano trasferimenti e contratti, poi abbastanza diffusosi ovunque – ma insomma sta diventando un po’ il Balotelli dei presidenti. E le sue apparizioni non ti abbandonano mai, un po’ come i tweet di Balotelli appunto. E’ l’angelo protettore della nazionale, si siede accanto al presidente della Figc più o meno ovunque facendo chiaramente vedere di esserne l’ispiratore e il manovratore, detta la linea su tutto.
So tutto io Lotito oscilla tra almeno tre poli: simpatico, ubiquo, insopportabile. Escluderei che sia “pericoloso”, al massimo “fastidioso”. Il suo protagonismo mette in ombra persino il suo club, la Lazio stessa. Si parla dei gol che Candreva, Mauri e Parolo hanno fatto al Cesena o si parla di Lotito?