GASPORT (P. ARCHETTI) - La povertà emersa nel Mondiale si riflette anche in Champions League: il nostro calcio scivola nella nicchia quando si confrontano valori e investimenti, mentre resta irraggiungibile quando prevalgono caos, arrangiamenti e polemiche. Come nel 2012, soltanto due squadre della Serie A entreranno oggi nei quattro vasi da cui saranno formati i gironi della coppa più prestigiosa: Juventus in seconda fascia e Roma in quarta. E le posizioni del ranking erano talmente a «centro gruppo» che per salire di categoria non bastavano un paio di uscite eccellenti nei preliminari: serviva una rivoluzione totale che non è avvenuta.
Le gerarchie Il consueto spettacolo che inaugura la stagione al Grimaldi Forum di Montecarlo inizia alle 17.45. Le grandi di prima fascia, dal Real Madrid campione e numero uno al Bayern, dal Chelsea all’Atletico Madrid, sono anche le favorite. Per il secondo anno consecutivo le nostre spiano dal basso, ma visto il livello del nostro campionato sarebbe meglio augurarsi una superpotenza (tranne Porto e Benfica lo sono tutte quelle dell’urna più prestigiosa) e poi due rivali debolucce; però la composizione delle quattro ampolle è piuttosto mista e pericolosa: Borussia Dortmund, Paris SG e Manchester City mettono i brividi nella seconda, anche se non per la Juve, loro compagna di estrazione. Il Liverpool di Mario Balotelli spicca nella terza, e l’Athletic Bilbao ha mostrato ieri quanto vale; il Monaco di Falcao (se resta) è l’ostacolo da evitare nella quarta, dove dimora anche la Roma, che ha la partenza peggiore però metterà qualche timore anche alle rivali.
Le ipotesi Il passato insegna che prima di pesare le antagoniste, i club di casa nostra devono guardarsi dentro. È storia recente, dell’autunno scorso, l’uscita della Juventus di Conte in un girone di Champions che era stato valutato abbordabile almeno per due terzi (Real Madrid, Copenaghen, Galatasaray); ed è catalogata come impresa sfiorata la quota dodici, buona soltanto per il terzo posto, del Napoli in un raggruppamento con Arsenal, Borussia Dortmund e Marsiglia. Sulla carta non sarebbe male per la Juventus trovare tre squadre come Porto, Olympiacos e Bate Borisov, mentre garantirebbe più adrenalina una mischia con Bayern, Liverpool e Monaco. La Roma invece dalla quarta fascia può andare a scontrarsi con molti colossi citati, però Arsenal, Basilea e Ajax sarebbero alla portata.
Ranking piange La stagione sarà lunghissima: la finale è prevista addirittura il 6 giugno, allo stadio Olimpico di Berlino, teatro del Mondiale degli azzurri nel 2006. L’ultimo successo italiano in Champions League è invece quello del 2010, con l’Inter di Mourinho: fu anche l’ultima finale. La classifica per nazioni testimonia la discesa e negli ultimi mesi il Portogallo ci ha superato al quinto posto, non succedeva dal 1984. Siamo tornati indietro di trent’anni, ma continuiamo a pensare di avere il campionato più difficile del mondo. Un’idea dannosa e irreale. Le due sole iscritte alla vera Champions lo dimostrano.