GASPORT (F. LICARI) - «Sì, mi candido, ma all’Uefa. Ho deciso con il cuore. Per il momento niente Fifa e niente sfida a Blatter». Non era un mistero – s’era capito che sarebbe stata un’impresa impossibile – ma la rivelazione di Michel Platini era attesissima lo stesso. Aveva promesso una risposta «a quelli che mi apprezzano e vogliono che io resti alla Uefa e a quelli che criticano Blatter e vogliono che io vada alla Fifa. Strano, no?». La risposta eccola qui, con battuta in automatico. Platini resterà a Nyon fino al 2019.
Non si candida alla Fifa perché teme di perdere? «Mai avuto paura. Nel 2007 ho sfidato Johansson presidente Uefa. Non possono accusarmi d’avere paura di Blatter, magari in futuro lo sfiderò. Ma ora resto all’Uefa. Lui dovrebbe lasciare. L’ho sostenuto nel 1998, nel 2002, in altre occasioni, ma questa volta no e gliel’ho detto di persona a Rio. Sosterrò chi porterà idee nuove nel calcio. Ma non è certo per paura che non mi candido».
I motivi? «Voglio concludere i miei progetti all’Uefa. Da calciatore rispettavo i contratti. Ora ho un contratto con le federazioni e se loro vogliono, come credo, che io continui, lo farò. Non ho dubbi né rimpianti. Continuerò la mia battaglia da Nyon. Chiederò alla Fifa di essere più trasparente e solidale. Spero che Blatter abbia un avversario: non possiamo permettere che sia onnipotente».
Gli obiettivi Uefa? «Il calendario internazionale per esempio. I giocatori di proprietà di fondi d’investimento: una cosa inaccettabile, ma qui è Blatter che deve prendere una decisione. E poi le europee al Mondiale: siamo i più forti, vinciamo, ma Blatter vuole più posti per africane e asiatiche. Allora un po’ per provocare ho detto: facciamo il Mondiale a 36 o 40. È una soluzione, ma molto difficile. Quello che so è che voglio in Russia 15 europee come nel ’98: abbiamo i campioni in carica e gli ospitanti».
Blatter l’ha sfidata anche sul campo delle novità tecnologiche… «Sepp è un esperto in comunicazione. Non so se credere a tutto quello che dice: a me confessava sempre di essere contrario alla tecnologia. Ora vuole dimostrare che è moderno».
Vedremo più tecnologia all’Uefa? «Nella Champions no. Per Euro 2016 vediamo cosa ne pensa Collina, ma comunque il “golnon gol” conviverebbe con i 5 arbitri che sono la soluzione ideale. In Europa finora 35 hanno gli arbitri e uno, l’Inghilterra, la tecnologia…».
Alla conferenza sul razzismo a Roma il padrone di casa sarà il presidente della Figc indagato per frasi razziste: un po’ complicato? «Non è compito Uefa entrare nelle questioni federali. Abbiamo aspettato il voto poi aperto un’inchiesta indipendente».