IL TEMPO (G. GIUBILO) - Di una cosa si poteva essere certi: Antonio Conte, nuovo sovrano assoluto del calcio nazionale, non avrebbe tollerato alcun segnale di immobilismo da parte del nuovo assetto di governo.
In questo senso la fiducia figlia del buon senso si è rivelata ben riposta, perché la prima novità del consiglio federale convocato ieri dal presidente Carlo Tavecchio a Roma ha espresso un verdetto tanto atteso quanto rivoluzionario. Sparisce una pericolosa fonte di discordia e soprattutto d’interpretazioni arbitrarie. Era in realtà una spiritosa invenzione, senza offesa per Carlo Goldoni, quella discriminazione territoriale. Che ha condizionato gran parte della stagione scorsa tra sanzioni vessatorie senza fondata giustificazione, tra ricorsi infiniti, tra partite annullate e recuperate. E soprattutto con una pericolosa diffusione di focolai sulle curve senza possibilità di controllo da parte delle società ospitanti.
I teppisti dovranno essere perseguiti come tali non a seconda delle loro inflessioni dialettali. La politica, con gli ultimi provvedimenti legislativi del Governo, assicura che le porte delle galere saranno puntualmente tenute aperte per i guastatori senza possibilità di ritorno.
Al nuovo commissario tecnico Antonio Conte, che sta per intraprendere un cammino non agevole, l’augurio più sincero. Nessuno pretende tutto e subito, ma il sano buon senso, che Cesare Prandelli aveva rottamato, torna a sorridere. E questo lascia sperare che anche la Nazionale possa risorgere dal baratro nel quale l’avevano piombata i Mondiali brasiliani.