REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Ormai seguiamo i sorteggi di Champions League augurandoci degli avversari di comodo e delle partite il più facile possibile. E’ un dribbling ad altissimo livello, che a volte riesce ed altre no. Alla Juventus (Atletico Madrid, Juventus, Olympiacos, Malmoe) è andata più che bene, alla Roma (Bayern Monaco, Manchester City, Cska Mosca, Roma) proprio no. Ma anche questo non è una garanzia assoluta. La Juventus lo scorso anno aveva un girone abbordabile ma lo affrontò male e la sua avventura finì a Istanbul ricordiamo come. Il Napoli negli ultimi anni con gironi difficili e avversari più quotati ha fatto benissimo, quest’anno ha sbagliato proprio la partenza. Abbiamo un calcio minore ormai che si colloca nella serie B d’Europa, ma si può risalire solo se facciamo i conti con i pesci più grossi.
Non è impossibile, non si vince solo comprando giocatori da 50 milioni, ma giocando le partite con tutte le accortezze tattiche possibili e con una condizione fisica ottimale, correndo cioè più del tuo avversario. Questo possono farlo tutti. L’Atletico Madrid lo scorso anno ha scalato le classifiche spagnole e internazionali in questa maniera. Non credo che l’Atletico Bilbao – che non ha uno come Higuain – sia poi così superiore al Napoli, piuttosto il Napoli ha sbagliato completamente programmazione, preparazione e impostazione, poi magari sarebbe stato eliminato lo stesso, ma almeno se la sarebbe giocata.
Insomma dobbiamo renderci conto che dobbiamo giocare un calcio diverso, più pratico, meno presuntuoso, meno illusorio, da emergenza nazionale. Non è una vergogna, è il calcio che gioca chi deve risalire la china, un calcio da pesci piccoli che devono vedersela con pesci più grandi. Se volete dire “all’italiana” ditelo pure.