IL TEMPO (F. SCHITO) - È arrivato intorno a mezzogiorno e mezzo, si è accomodato e ha parlato quasi sottovoce, come se stesse raccontando i suoi pensieri a pochi, intimi amici. E invece Rudi Garcia, dai microfoni della neonata Roma Radio - l'emittente radiofonica ufficiale della società giallorossa, frequenza 100.7, si è accesa ieri mattina alle 9.00 -, ha raccontato le aspettative, i preparativi e i desideri di questa nuova stagione a pochi giorni dall'esordio.
«Dobbiamo pensare a tutto - ha detto l'allenatore romanista in onda con David Rossi -, la difficoltà è che dobbiamo anticipare le cose, prevenire l'imprevedibile, ogni dettaglio per me è importante, ti può cambiare la stagione. E la stagione si guadagna adesso, non quando è iniziata».
Abbassa le difese nello studio all'interno del centro sportivo «Fulvio Bernardini», a pochi passi dal campo di gioco, ma non perde la determinazione che lo ha contraddistinto in questo anno appena trascorso in cui ha preso per mano la Roma e i suoi tifosi guidandoli in un cammino inaspettato, trasformando il brutto anatroccolo in cigno. Un cigno a cui manca ancora un passo per poter spiccare il volo, quel passo che per Garcia e per la Roma tutta è fondamentale.
Certe volte la strada sembra essere complicata, quanto è successo con Benatia ne è la prova, ma l'importante è saper correggersi in corsa, mantenendo la rotta, senza mai perdere di vista l'obiettivo finale: «Il mercato è importante, ci sono ancora alcuni giorni, ma è importante soprattutto il campo e noi siamo carichi». Parole che fanno bene soprattutto ai tifosi e il tecnico d'oltralpe non li dimentica mai: «Sembra che sia qui da tanto tempo, lo scorso anno è stato bello e, come dissi al mio arrivo, lavoriamo per la felicità dei tifosi e per vivere quelle grandi emozioni condivise che solo il calcio può dare».
Oggi ci saranno i sorteggi dei gironi della Champions - la Roma è in quarta fascia - e tra quarantotto ore la Fiorentina farà visita ai giallorossi, ma il francese usa uno spettro più ampio per misurare il cammino: «Non è che conta solo l'inizio, conta la stagione intera. Quello che voglio dire è che l'ambiente e i tifosi possono essere euforici o depressi, ma noi non dobbiamo lasciarsi condizionare».
È quasi un mantra quello recitato dal mister, per convicersi e convicere spogliatoio e società che quello che si deve fare, verrà fatto: «Noi non possiamo essere condizionati, noi dobbiamo essere sicuri delle nostre forze, dobbiamo giocare bene, anche perché avremo partite ogni tre giorni. Non avremo nemmeno il tempo di festeggiare o essere preoccupati. Sabato è la partita più importante della stagione e poi lo sarà quella con l'Empoli». Un passo alla volta, nessuna fretta. E la voglia di recuperare quella convinzione nei propri mezzi che l'anno scorso è stata costruita da zero e quest'anno è il bagaglio più prezioso che la Roma ha ritrovato. Bisogna ripartite da qui, Garcia lo sa.