IL TEMPO (S. PIERETTI) - Una poltrona per due. La sintesi auspicata dal presidente del Coni Giovanni Malagò vive momenti di stallo. A poco più di una settimana dall’elezione del nuovo presidente federale, il mondo del calcio scopre tutti i suoi limiti. Nessuno vuol rinunciare alla propria poltrona; per far spazio al candidato Albertini al tavolo del prossimo consiglio federale, Lotito o Macalli dovrebbero rinunciare alla vicepresidenza già promessa da Tavecchio: nessuno dei due intende farlo. Così il presidente della Lazio alza i toni in consiglio federale scontrandosi con Tommasi e Grazioli mentre Macalli ringhia contro la mano non troppo misteriosa che prova a rubargli l’osso. «Penso sia molto difficile poter governare nei prossimi due anni – ha affermato il presidente della Lega Pro – siamo tutti in libertà provvisoria». Chi vuol capire, capisca. In ogni modo Macalli conferma il suo appoggio a Tavecchio. Lunedì prossimo Albertini e Tavecchio si siederanno intorno a un tavolo – in occasione dell’Assemblea della Lega Pro a Firenze – per trovare una soluzione comune: non sarà semplice. «Non ritiro la mia candidatura – ha affermato ieri l’ex milanista – c’è la serenità per fare una sintesi, ci vuole assolutamente condivisione. Bisogna spogliarsi del corporativismo e trovare una sintesi». Albertini non ha i voti: quelli che ha perso Tavecchio non hanno accresciuto la sua percentuale. L’altro candidato cerca di restare a galla nonostante la tempesta che ha avuto modo di scatenare. «La coscienza è individuale, non è pubblica», ha affermato il presidente della Lnd replicando in maniera piccata alle frasi del presidente del Coni Malagò. Si sente sotto attacco, sarà un biennio infernale. Ieri è arrivata anche la stoccata di Jonh Elkann: «Non si possono commentare le parole di Tavecchio, sono di una inadeguatezza assoluta. Se uno aspira a certi ruoli deve avere comportamenti adeguati». Non molla la presa neanche la Fifa che nella tarda serata di giovedì si è nuovamente rivolta alla Figc chiedendo di valutare se portare il caso di fronte all’organismo giudiziario competente prima dell’11 agosto, data dell’assemblea elettiva. «Risponderemo entro la fine della settimana – ha spiegato Abete – rappresenteremo alla Fifa quello che è il quadro normativo vigente, e quali sono i ruoli e le funzioni dei vari organi all’interno della Figc». Difficile ipotizzare un intervento del procuratore federale Stefano Palazzi. Dal consiglio federale arrivano anche accenni di apertura nei confronti delle ampie intese. «C’è la speranza di sederci a un tavolo e fissare cinque o sei punti seri – ha affermato il presidente degli allenatori Ulivieri – sarebbe meglio uno scontro piuttosto che un inciucio». Fiducioso anche Damiano Tommasi, presidente dell’Aic. «Registriamo il sostegno di qualcuno che prima non c’era – ha spiegato – c’è una vicenda di cui non si può non tener conto, e nei prossimi giorni potrebbe portare a cambiamenti di situazione».