CORSERA (V. MAZZA) - «L’obiettivo della Roma è di creare la destinazione numero 1 nel mondo per lo sport e l’intrattenimento», ha detto James Pallotta. Gli architetti Dan Meis, già responsabile degli stadi di Los Angeles, Philadelphia e Manchester, e Daniel Libeskind, che ha riprogettato Ground Zero, si dicono entusiasti del «nuovo Colosseo». E il Comune di Roma? Marino e Caudosorridono: «Jim Pallotta condivide con noi queste decisioni al 100 per cento. Come si dice in America, siamo ‘on the same page’». È stato annunciato così, ieri mattina in America, l’accordo per la costruzione del nuovo stadio giallorosso a Tor di Valle, dopo una riunione di due ore presso l’ufficio newyorchese di James «Jim» Pallotta, presidente americano della Roma.
L’accordo raggiunto ieri prevede la costruzione dello stadio insieme ad una serie di opere di interesse pubblico (queste ultime al costo di 195 milioni di euro). «Tutte le infrastrutture dovranno essere pronte quando si giocherà la prima partita», ha assicurato Marino. E la data per la discesa in campo di Totti e compagni sarebbe ai primi mesi del 2017.
Ci sarà l’estensione della linea metropolitana B fino a Tor di Valle: mentre il progetto originario prevedeva uno stanziamento di 10 milioni di euro, che sembrava insufficiente per realizzare questo prolungamento, la stima ora prevista è tra i 50 e i 60 milioni, cifra che verrà finalizzata dopo uno studio di fattibilità da condurre entro fine mese. Allo stesso tempo, verrà costruito un ponte pedonale per consentire ai tifosi di arrivare allo stadio anche usando il treno Roma-Fiumicino ed è previsto l’aumento della frequenza dei treni («Almeno 8 ogni ora»).In tal modo, il Campidoglio conta di far arrivare il 55-60% della tifoseria con i treni o la metro «in linea con la politica ambientale che abbiamo voluto dall’insediamento di questa amministrazione».
Oltre alla richiesta di maggiori infrastrutture, il Campidoglio ha ottenuto una riduzione delle cubature. Il progetto originario prevedeva un investimento totale di 270 milioni, dei quali 220 sarebbero stati compensati in cubature. Adesso – ha spiegato l’assessore all’urbanisticaGiovanni Caudo - l’investimento totale dei privati sarà di 319 milioni di euro, di cui 195 per opere solo di interesse pubblico, e l’intesa implica una riduzione di 32 mila metri quadri degli spazi costruiti, che corrispondono a oltre 100mila metri cubi (dai 386.000 metri quadri richiesti inizialmente si è passati a 354.000 metri quadri costruibili; 49mila dei quali per lo stadio).
Per la delegazione capitolina presente a New York, «con tutto il rispetto per i tifosi», il progetto vuole essere molto più di uno stadio: «Un’attrazione per l’intera città, con concerti e festival, per rendere la zona vibrante e vivibile». Dal ponte pedonale si arriverà in un parco sul Tevere, che il sindaco immagina fruibile anche «alle nonne con i nipoti». E inoltre «deve essere l’area più sicura della città. Perciò abbiamo chiesto che vengano installate telecamere a circuito chiuso in tutta l’area, in modo che ogni singolo metro quadro sia controllabile». Sarà comunque possibile arrivare anche in auto: «Ci sarà uno svincolo che permette di raggiungere la via del Mare dalla Roma-Fiumicino, e le auto potranno parcheggiare vicino allo stadio». Lo svincolo, che nel progetto iniziale era su un’area protetta, adesso è stato spostato.
Il sindaco ha spiegato che la decisione di condurre l’incontro a New York anziché in Italia (rinunciando a uno o due giorni della sua vacanza già programmata negli Stati Uniti) è nata dalla volontà di chiarire subito «alcune importanti perplessità» e di chiedere dei «cambiamenti significativi» rispetto al progetto iniziale.