LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - Il primo atto di Carlo Tavecchio sarà la nomina del commissario tecnico e ieri sera, a margine dell’incontro informale avuto con i consiglieri, è spuntata un’ipotesi nuova, che vede Francesco Guidolin a capo di tutte le Nazionali, con Fabio Cannavaro in panchina sotto la sua guida. Guidolin era già uno dei papabili per allenare l’Italia, spinto dal neo consigliere Pozzo.
Da questa stagione ha assunto il ruolo di direttore tecnico all’Udinese, logorato dallo stress quotidiano: potrebbe fare lo stesso ma in azzurro, vegliando sulla crescita di Cannavaro. L’ultimo Pallone d’oro italiano attualmente è vice allenatore all’Ah-Ali (ha vinto l’Arabian Gulf League) e da poco ha firmato come commentatore Mediaset, ma in più interviste ha svelato il suo obiettivo: «Sogno di allenare la Nazionale».
Lo sostiene anche il partito dei campioni di Berlino (ne fanno parte anche i senatori in carica, Buffon, Pirlo, Barzagli e De Rossi) che chiedono più spazio e considerazione per gli Azzurri del 2006. La soluzione è gradita anche alle componenti tecniche, oppositrici di Tavecchio. La rosa dei candidati resta comunque ampia e fra i favoriti ci sono Antonio Conte e Alberto Zaccheroni. Ai consiglieri, Tavecchio ha garantito che finora non ha parlato con nessuno. In realtà, dopo i contatti con Tardelli e Cabrini (nell’ipotesi di un ct low cost), era stata fatta un’offerta a Conte tramite il suo legale, Antonio De Rensis.
E proprio Tavecchio, nella telefonata con il finto Luciano Moggi a “La Zanzara”, aveva svelato che gli scenari per il ct erano cambiati con l’improvviso terremoto alla Juve. L’offerta è di un biennale da 1,5 milioni a stagione più bonus. Conte ne guadagnava il doppio, ha rinunciato all’ultimo anno di contratto per questioni di ambizioni: un Europeo adesso non è un Mondiale in Brasile. Resta lui il possibile asso nella manica di Tavecchio, il “colpo” per accrescere il consenso. Ma è dura. L’altro, Roberto Mancini, non sarebbe disponibile: domenica era a seguire il Monaco, la Nazionale resta il suo sogno ma non se la sente di guidarla in questa fase politica così tesa. E i rapporti freddi con Claudio Lotito non lo aiutano. «Dirò la mia ma il ct lo sceglie Tavecchio», promette il presidente della Lazio, in proposito. Luciano Spalletti, invece, è sotto contratto con lo Zenit a 5 milioni a stagione. Troppi.
L’altro candidato forte, Alberto Zaccheroni, se ne sta tranquillo al bagno Marè di Cesenatico, casa sua. Ha smaltito la delusione dell’eliminazione precoce col Giappone, ma ribadisce anche che l’esperienza nipponica è stata un successo: ha vinto due trofei internazionali, è amatissimo, non è stato esonerato anzi ha rifiutato il rinnovo, avendo già annunciato per tempo l’addio dopo il Mondiale. Figura di pacificazione, ha scelto il silenzio, mentre amici e giornalisti hanno preso d’assedio il suo stabilimento: non ha dimenticato la scottatura del 2006, quando entrò papa e uscì cardinale dal conclave che elesse Donadoni. Fino all’ufficialità, stavolta, non si sbilancerà, ma ieri a Cesenatico c’era grande ottimismo. Tavecchio gradirebbe affiancargli come vice Cabrini, già a libro paga della Figc come ct femminile