IL ROMANISTA - Fino a qualche giorno fa Seattle era famosa per la musica Grunge e per Bill Gates. Ora lo è anche per l’ultimo talento della nazionale degli Stati Uniti sul quale la Roma ha messo le mani. Sconosciuto a più fino agli ottavi di finale dei mondiali. Poi, in 80 minuti, quelli giocati contro il Belgio, ha rubato gli occhi a tutti. Una freccia sulla fascia destra, un motorino inesauribile che ha messo in difficoltà una coppia non da poco come quella composta da Hazard e Vertonghen. Lui di cognome fa Yedlin, mentre è il nome di battesimo è già musica e poesia: Deandre.
Nato nel 1993, appunto a Seattle, dove gioca nella squadra locale, i Sounders. È un terzino molto veloce, con un ottimo cambio di passo, grande facilità di corsa. Non solo rapidità, Yedlin è anche un giocatore tecnico, capace di puntare e saltare l’uomo. Giocatore molto offensivo, magari deve crescere ancora in fase difensiva. Per quello avrà tempo un anno, quello che trascorrerà prima di vestire la maglia giallorossa. Perché Deandre sarà effettivamente della Roma dal 2015 anche perché è axtracomunitario e le caselle per quest’anno a Trigoria sono esaurite. Da capire se si aspetterà direttamente il prossimo giugno, oppure se a gennaio arriverà già in Italia per poi passare alla Roma già da comunitario. Yedlin sarà il futuro.
Ashley Cole è invece il presente. Oggi l’esterno sinistro, 33anni, che si è liberato a parametro zero dal Chelsea, dovrebbe sbarcare nella Capitale per limare gli ultimi dettagli e per firmare un contratto biennale con opzione per il terzo anno. Sembra tutto fatto anche se il procuratore del giocatore, Jonathan Barnett ieri ha frenato un po’: «Diversi club sono interessati ad Ashley, ma al momento stiamo parlando solo con squadre estere». Parole che non cambiano la sostanza. Oggi, dunque, è il giorno di Cole. Ma da domani tutti i romanisti torneranno a pensare all’attaccante. Perché, se è vero che finora la Roma si è mossa alla grande con operazioni mirate e grandi colpi anche senza bisogno di alleggerire poi tanto le casse societarie, è altrettanto vero che ora ci si aspetta il grande colpo in avanti. Carrasco è già in pugno, ma i nomi che solleticano la fantasia dei romanisti sono altri. Ora si aspetta il botto, quello fragoroso.