GASPORT (D. STOPPINI) - La magia è prima. È nel pensiero, non nel gesto. Funziona sempre così, nella vita: immaginare un successo, una gioia, un’azione, è sempre più gratificante ed emozionante dell’azione stessa. E allora va in questo modo anche per Miralem Pjanic e il gol da 65 metri. Prima del calcio, il genio è nel chiedere a Nainggolan, qualche metro alla sua sinistra, «passamela, veloce!». In testa il bosniaco si era già fatto il film, aveva già pensato a come far gol da una posizione nella quale il 70% dei centrocampisti al mondo allarga il gioco sul terzino e un 29% tenta una verticalizzazione, magari sbagliando il più delle volte. Pjanic ha tirato, ecco la magia, la poesia è lì. Che poi sia finita in rete col portiere Amos che faticava a crederci è un fatto tutto sommato prosaico. In fondo l’ha spiegato bene il compagno di squadra Castan: «Quando l’ho visto calciare pensavo solo volesse dare il pallone in profondità…». Invece no. Invece gol. E poi presa in giro successiva, su Twitter, a Nainggolan: «Radja, grazie per l’assist…».
IL REGALO AL TIFOSO Tanto per rendere l’idea: ieri a Denver non si parlava d’altro. Espn Usa ogni settimana inserisce in classifica i gesti tecnici più incredibili di qualsiasi sport. Una classifica che si aggiorna, un po’ come succede per quelle musicali. Ecco, Pjanic è entrato in graduatoria da quarto. «Vuole dire che il giorno prima si era allenato bene sul campo dei Denver Broncos» ha scherzato Garcia. E invece Pjanic era serio quando raccontava: «È una mia abitudine, io guardo sempre la posizione del portiere, in qualsiasi parte del campo mi trovi. Ero ispirato, è andata bene». E il più felice ieri era un tifoso bosniaco arrivato alla Denver University per farsi autografare un pallone. Impresa riuscita. Anzi, ancora meglio, visto che Miralem si è tolto la maglia di allenamento e gliel’ha donata.
I COMPLIMENTI DELLO UNITED A Pjanic sono arrivati applausi da tutto il mondo. Subito dopo il match diversi giocatori dello United si sono complimentati. Pure l’amico Benatia ha scherzato con lui. Amico sulla cui permanenza Pjanic sta avendo un ruolo importante. «Mehdi si sta allenando bene – ha detto il bosniaco -, lui ha buone sensazioni. È uno dei giocatori più importanti della nostra rosa, non credo ci siano particolari problemi». Magari per aggiungere insieme nuove perle a una collezione già lunga: in ordine sparso lo slalom al Milan, il pallonetto al Verona, la punizione subito dopo la metà campo nel derby e l’altro calcio piazzato al Napoli che spinse perfino Maradona ad alzarsi in piedi. Ma quella di Denver le batte tutte.